E' stato ricordato oggi
a Corleone il sindacalista Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia
70 anni fa. Una commemorazione avvenuta prima al cimitero, dove
si trova la tomba di Rizzotto, con le testimonianze dei
familiari. Poi a piazza Garibaldi, dove davanti al busto del
sindacalista sono intervenuti il segretario della Cgil di
Corleone Cosimo Lo Sciuto, i commissari straordinari del Comune
e gli studenti e i bambini delle scuole, che hanno letto le loro
poesie. "Rizzotto è patrimonio d'Italia, la nostra terra ha
pagato un contributo di sangue altissimo, l'impegno dei
sindacalisti come Rizzotto è un esempio per tutti", ha
sottolineato Lo Sciuto. "Rizzotto lottava per una società
migliore e oggi siamo qui per dare continuità a quel percorso e
rappresentare l'immagine di Corleone capitale italiana, e non
solo siciliana, dell'antimafia e dell'antifascismo. Oggi - ha
detto il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo - siamo
orgogliosi di rappresentare nella piazza centrale del paese,
davanti al busto di Rizzotto, assieme a tanti ragazzi, all'unità
del movimento antimafia, la ricomposizione tra il mondo
sindacale, la magistratura, le forze della società civile e la
Chiesa, presente per la prima volta, impegnate nello stesso
sforzo di affermazione della legalità". Presenti diversi parenti
di vittime della mafia, da Franco La Torre, figlio di Pio La
Torre, che diresse la Camera del Lavoro di Corleone dopo
Rizzotto, ad Antonella Azoti, Giuseppe Rizzo, Vincenzo lo
Jacono, Placido Rizzotto, il nipote, anche lui sindacalista.
"Siamo qui dopo 70 anni a ricordare a Corleone Rizzotto. È anche
merito suo, della sua famiglia e della Camera del Lavoro se
questa cittadina ha tenuto la testa alta per contrastare il
cancro mafioso", ha detto uno dei commissari. Franco La Torre ha
letto alcuni passi della relazione della commissione antimafia
di Pio La Torre, ricordando i passaggi del movimento contadino
siciliano, e ha aggiunto: "Abbiamo oggi la responsabilità di
continuare l' impegno di Rizzotto". "Rizzotto è per noi
l'emblema di Corleone, la sua lezione ha contribuito a cambiare
l'immagine di questo paese offuscata dalla mafia", ha detto uno
studente, Salvatore, terza media. E padre Angelo Inzerillo, in
rappresentanza dell'Arcidiocesi di Monreale, ha detto: "Abbiamo
bisogno di ricordare per vivere nella legalità, diciamo grazie a
Rizzotto per esserci stato. Adesso è venuto il nostro momento di
portare avanti ad alta voce un percorso di trasparenza legalità
e giustizia".
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