Il principio di uguaglianza, il diritto al "perseguimento della felicità", la proibizione di "pene crudeli e inusuali", sono solo alcuni dei contributi italiani alla genesi della legge suprema americana come è stato evidenziato in questi giorni, in occasione del 230° anniversario della Costituzione USA adottata il 17 settembre 1787, in un convegno a Pittsburgh. I lavori hanno preso in esame l'influenza durevole esercitata dagli insegnamenti dell'illuminista milanese Cesare Beccaria, in special modo l'importanza di una Costituzione scritta, la protezione dei diritti individuali, la proporzionalità delle pene e la certezza del diritto nei processi penali. La seconda metà dei lavori è stata incentrata sul toscano Filippo Mazzei, patriota americano, scrittore, diplomatico e filosofo della Rivoluzione. Amico dei primi cinque presidenti americani e soprattutto di Jefferson, di cui fu vicino di casa, Mazzei è ritenuto dagli storici l'ispiratore del motto "Tutti gli uomini sono stati creati uguali", presente per la prima volta nella Dichiarazione d'Indipendenza. Ad arricchire la manifestazione, anche una breve opera musicale e teatrale, basata sul fecondo scambio epistolare tra Benjamin Franklin e il giurista e filosofo campano Gaetano Filangieri, autore della rivoluzionaria opera "Scienza della Legislazione". L'evento, ideato dal Giudice Capo Joy Flowers Conti e dal Console Onorario d'Italia a Pittsburgh, professoressa Carla Lucente, è stato ospitato presso il Tribunale Federale della città di Pittsburgh, e presentato dalla Corte Distrettuale Federale per il Distretto Occidentale della Pennsylvania e dal Consolato Onorario d'Italia a Pittsburgh. Numeroso l'afflusso di pubblico, specialmente di appartenenti alla comunità italiana e italoamericana e di professionisti legali. Al convegno hanno partecipato tra gli altri, in veste di relatori, il ministro plenipotenziario dell'ambasciata italiana a Washington Catherine Flumiani; il magistrato Raffaele Sabato, consigliere della Corte di Cassazione; il giudice amministrativo Luca Monteferrante; il magistrato americano D. Brooks Smith e i professori John Bessler (Università di Baltimora), Elizabeth Defeis (Seton Hall Univerity Law School), Giovanni Guzzetta e Donatella Morana, dell'Università di Roma Tor Vergata. Le relazioni sono state moderate da Ken Gormley, rettore della Duquesne University, e Joe Sena, ex presidente della National Italian American Bar Association. Presenti inoltre, attraverso appositi contributi video, la studiosa suor Margherita Marchione, fautrice della riscoperta di Filippo Mazzei, e il giudice italoamericano della Corte Suprema Samuel Alito.
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