"Il rapporto tra
chiesa e 'ndrangheta è una contraddizione in termini perché la
chiesa è di Dio, dei credenti e dei fedeli e Dio non può essere
accostato per nessuna ragione alla 'ndrangheta: è iconoclastia
mettere le cose di 'ndrangheta nelle cose di Dio. Nel nome di
Dio non ci può essere violenza, uccisioni, lutti, guerre. Ecco
perché mi viene in mente la parola rottura". A dirlo è stato il
ministro dell'Interno Marco Minniti. Il ministro ha concluso un
incontro sul tema "Madonna di Polsi, la simbologia del santuario
tra sacro e legalità" che si è svolto nel santuario alle pendici
dell'Aspromonte indicato, in diverse inchieste della
magistratura, come luogo d'incontro, in concomitanza con la
festa dell'1 e 2 settembre che richiama migliaia di fedeli, dei
boss di 'ndrangheta. "Qui - ha aggiunto Minniti - occorre
separare Dio dalla 'ndrangheta. Per questo considero le parole
del vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva e del
presidente della Cec mons. Vincenzo Bertolone come potenti
perché l'azione della chiesa è cruciale contro le mafie".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA