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Cgil, assumere subito 20mila ricercatori

Cgil, assumere subito 20mila ricercatori

Abolire le tasse negli atenei, 1,5 mld per il Fondo università

ROMA, 10 febbraio 2020, 16:18

Redazione ANSA

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Approvare subito un piano straordinario di reclutamento di 20.000 ricercatori, stabilizzando il precariato storico e valorizzandone l'attività svolta in questi anni per tornare ai valori pre-crisi del 2009 (oggi circa 30.000 unità di personale in meno); incrementare di 1,5 miliardi di euro l'anno il Fondo di Finanziamento ordinario dell'università; abrogare le tasse universitarie o almeno diminuirle portandole alla media europea. Queste le principali richieste avanzate stamane dalla Flc Cgil in una conferenza stampa che si è svolta alla Camera. "E' bene che si prenda atto che il nostro Paese sta compromettendo irrimediabilmente il suo futuro. Infatti, nonostante venga spesso ribadito dalla politica di ritenere di fondamentale importanza l'investimento in alta formazione e ricerca, nulla in questi anni è cambiato rispetto alla situazione di totale ritardo del nostro Paese nel contesto internazionale, anzi, il ritardo si accumula e amplifica sempre più, considerato che mentre gli altri Paesi non hanno mai smesso di investire su università e ricerca, in Italia si continua, ancora oggi, lungo il percorso di disinvestimento progressivo cominciato nel 2009", ha spiegato Pino Dilullo, segretario nazionale Flc Cgil. "Il neo ministro dell'Università Gaetano Manfredi - ha spiegato Luca Sacchi, della Flc Cgil - ha annunciato all'interno del Milleproroghe un emendamento del Governo teso a reclutare 1600 ricercatori con una spesa di circa 100 milioni di euro all'anno. E' poi arrivato l'annuncio del Presidente del Consiglio Conte che ha posto tra gli obiettivi prioritari del Governo quello di avviare un piano pluriennale di reclutamento di circa 2.000 ricercatori l'anno per cinque anni. Speriamo che questo non sia l'ennesimo annuncio". Il sindacato chiede anche una legge quadro nazionale sul diritto allo studio, che stabilisca i livelli essenziali delle prestazioni e investimenti nel sostegno al diritto allo studio, nella residenzialità Universitaria e nel welfare studentesco in genere. "Serve da subito un aumento di almeno 200 milioni del Fondo Integrativo Statale per il diritto allo studio, per consentire di ampliare il numero di studenti beneficiari", ha detto Tito Russo, responsabile dei lavoratori precari del sindacato e segretario nazionale Flc Cgil Roma e Lazio. I dati evidenziano come in Italia meno del 10% degli studenti riceve una borsa di studio, in Francia i borsisti sono il 40%, in Spagna il 30%, in Germania il 25%.
    Stefano Fassina, deputato di Liberi e Uguali, intervenuto all'incontro ha sottolineato la strutturalità dei problemi degli atenei italiani che affliggono, in particolare, quelli del Mezzogiorno: la quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario dell'università, infatti, sulla base di alcuni parametri, viene concentrata solo su alcuni atenei. Più in generale i sindacati hanno mostrato come il valore del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) dello scorso anno (2019) è inferiore al valore del 2009: la perdita cumulata è stata di 5,3 miliardi di euro e calcolando l'inflazione intercorsa, per avere lo stesso "potere d'acquisto" del 2009, all'FFO mancano 986 milioni di euro.
   
   

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