L'associazione nazionale dei presidi
ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella
contro le impronte digitali previste dal Dl concretezza.
"L'introduzione generalizzata di controlli biometrici per la
verifica della presenza, sul posto di lavoro, di tutti i
dipendenti pubblici contrattualizzati, con l'esclusione dei soli
insegnanti, è una misura che presenta una massiva violazione
della privacy - scrivono i dirigenti scolastici - in quanto
coinvolge oltre 2milioni e mezzo di persone". Per i presidi si
tratta di "una 'schedatura' di massa senza precedenti che non
migliorerà la produttività delle amministrazioni pubbliche ma
favorirà demotivazione e inefficienza. Per i dirigenti -
scolastici e non - la misura è del tutto insensata: si tratta di
personale senza orario di lavoro e la cui valutazione dipende
solo dai risultati ottenuti. La conoscenza del tempo trascorso
in ufficio, non ha nulla a che fare con la trasparenza". L'Anp
non esclude il ricorso all'autorità giudiziaria.
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