Sono troppo alti i livelli di stress
e di burnout lavorativo dei dirigenti scolastici, che avvertono
di essere sottoposti a richieste lavorative elevate. Il 90%
dichiara che il proprio lavoro è distribuito in modo irregolare
provocando accumuli e ritardi. E' quanto emerge da una indagine
sullo stato di benessere di 1616 presidi, svolta dalla Lumsa con
il sostegno dell'Anp, l'Associazione nazionale presidi, per
analizzare i dati sullo stress lavoro correlato dei dirigenti
scolastici.
Lo studio evidenzia che il benessere lavorativo dei dirigenti
è compromesso da cattivi rapporti con l'Amministrazione a causa
della poca prevedibilità, della poca chiarezza e completezza
delle informazioni che il dirigente riceve da essa e da cui
dipende l'intera organizzazione della vita scolastica.
Dall'analisi emerge che oltre l'80% dichiara di ricevere con
poco o pochissimo anticipo informazioni circa cambiamenti futuri
che riguardano la gestione della scuola mentre circa il 72%
dichiara di non ricevere tutte le informazioni necessarie per il
lavoro.
L'indagine evidenzia anche gli aspetti positivi che fungono da
fattori protettivi per i dirigenti italiani: l'80% avverte che
il proprio lavoro, nonostante le difficoltà e i rischi, sia
importante e pieno di significato per la propria vita personale
e professionale; il 79% dichiara di sentirsi motivato e
coinvolto nel proprio lavoro.
Licia Cianfriglia, Responsabile delle Relazioni Istituzionali
e Coordinatrice della ricerca per conto di Anp, ha ricordato che
"denunciamo da tempo la sproporzione tra l'elevato carico di
responsabilità in capo ai dirigenti delle scuole e
l'inadeguatezza degli strumenti a loro disposizione per farvi
fronte. Con questa indagine colmiamo la lacuna di dati sul
livello di stress lavoro correlato dei dirigenti, supplendo
all'inerzia dell'Amministrazione su tale materia".
"I risultati che presentiamo oggi ci restituiscono
l'immagine di una categoria fortemente motivata, con una forte
identità professionale, che tuttavia denuncia la difficoltà di
organizzare e gestire l'attività per l'imprevedibilità delle
richieste e la scarsa chiarezza del dialogo con l'
Amministrazione e per gli elevati ritmi lavorativi. Ci auguriamo
che queste evidenze possano finalmente sollecitare un serio
impegno del decisore politico ad intervenire, valorizzando una
figura decisiva per il miglioramento della qualità del sistema
educativo e della formazione dei nostri giovani", ha aggiunto
Antonello Giannelli dell'Anp.
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