E' stata una giornata di mobilitazione
quella che si è svolta oggi in tanti atenei di tutto il Paese
promossa da FLC CGIL, ADI e Link.
Studenti, ricercatori e dottorandi, hanno improvvisato
assemblee a Palermo, inscenato 'La morte dell'università' a
Bari, esposto striscioni a Napoli, a Foggia, a Trieste, occupato
il Rettorato alla Sapienza di Roma, bloccato le strade a
Bologna, manifestato in decine di atenei italiani.
Una mobilitazione partita con la Piattaforma 'Perché noi no?
Stesso lavoro e stessi diritti' con la quale, da luglio scorso,
i 'Ricercatori determinati' denunciano l'elevato livello di
precarietà nelle università italiane dove migliaia di
lavoratrici e lavoratori fanno ricerca e didattica senza avere
contratti stabili. "Oggi, nelle ore decisive della discussione
della Legge di Stabilità, i 'Ricercatori determinati' vogliono
ricordare al governo che gli investimenti previsti per
l'università sono totalmente insufficienti, che servono le
risorse per avviare un piano straordinario di reclutamento dei
ricercatori e dei docenti precari dell'Università e per avviare
subito l'iter per una riforma del pre-ruolo in modo da
semplificare la giungla dei contratti precari", hanno spiegato
gli organizzatori.
"Siamo in mobilitazione perché deve essere chiaro che
investire nella ricerca universitaria è uno dei punti
fondamentali per il vero sviluppo e la vera crescita del Paese.
Assumere tutti i precari subito con 1,5 mld di euro nella Legge
di Stabilità è condizione necessaria. Il Governo non ha scuse,
basta spot", ha chiarito Tito Russo della Federazione Lavoratori
della Conoscenza CGIL.
"I 40 milioni aggiuntivi promessi sono solo briciole rispetto
ai bisogni reali del sistema dell'Università e della ricerca.
Non chiediamo elemosine, ma un serio piano pluriennale di
investimenti e una riforma del pre- ruolo con cui voltare
davvero pagina nelle politiche sull'Università", ha aggiunto
Giuseppe Montalbano, segretario di ADI.
Alessio Bottalico, coordinatore di Link, ha messo l'accento sul
diritto allo studio: "I 10 milioni aggiunti al fondo per le
borse di studio sono assolutamente insufficienti per raggiungere
la copertura totale delle borse di studio. Servono, inoltre,
ingenti finanziamenti per le residenze universitarie, aumento no
tax area ed edilizia universitaria. Continueremo ad essere in
stato di agitazione fino fino a quando non avremo garantito ciò
che ci spetta".
La prossima tappa è la manifestazione nazionale di Roma, il
14 dicembre alle ore 14 a Piazza Vidoni.
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