Cinquant'anni di scatti tra arte,
realtà e fantasia. E' 'Carlo Cantini, tra realismo e
immaginario', mostra antologica aperta dal 26 gennaio al 17
marzo a Villa Bardini a Firenze, promossa da Fondazione Cr
Firenze in collaborazione con Fondazione Parchi Monumentali
Bardini e Peyron. L'esposizione racconta, in 70 immagini, in
prevalenza in bianco e nero, le tante 'stagioni' artistiche del
maestro fiorentino, 83 anni, uno degli ultimi grandi esponenti
della fotografia contemporanea italiana del Novecento e di
questo primo inizio del terzo millennio, che ha spaziato dagli
scatti d'arte alla documentazione della natura, dai fatti della
moda a quelli della vita quotidiana rimanendo costantemente
giovane in pensieri ed esperienze.
Cantini, si ricorda ancora, ha attraversato decenni carichi
di eventi e di personalità di grande spessore internazionale con
i quali ha intrapreso importanti collaborazioni e ha immortalato
figure del calibro di Burri, Cerioli, Bagnoli, Salvadori,
Rauschnmberg, Liechtenstein. La sua indole di attento e curioso
osservatore lo ha portato a documentare inoltre vaste realtà di
cui di volta in volta ha focalizzato aspetti del paesaggio,
della natura, della moda, con lucida trasparenza e contrasti
chiaroscurali forti, sia con il bianco e nero che con la
quadricromia. Una sperimentazione meticolosa prima con la
celluloide poi con il digitale. Il suo lavoro è una ricerca di
equilibrio fra realismo e immaginario appunto, come egli stesso
ha voluto sottolineare nel titolo della mostra che è curata da
Emanuele Barletti.
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