Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

"Destini incrociati", carcere e teatro

"Destini incrociati", carcere e teatro

Dal 15 al 17 novembre,progetto di Roma Tre e ministero Giustizia

ROMA, 08 novembre 2017, 17:35

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Destini incrociati", la quarta edizione della rassegna nazionale di teatro in carcere quest'anno sarà a Roma. Punto centrale dell'evento il teatro Palladium dell'Università Roma Tre. Dal 15 al 17 novembre, sono previste tre giornate di spettacoli, conferenze, proiezioni, video e laboratori. Gli eventi si terranno anche all'Istituto Penitenziario di Rebibbia Femminile, alla Biblioteca Hub Culturale Moby Dick della Regione Lazio, al DAMS dell'Università Roma Tre. La mattina del 17 è previsto un convegno per tracciare un bilancio sull'attività svolta negli ultimi anni e promuovere nuove prospettive per la scena penitenziaria italiana.
    Il progetto, si inserisce tra le attività che l'Ateneo Roma Tre porta avanti nell'ambito della "Terza Missione" e fa seguito al Festival "Made in Jail. Carcere & Cultura" (dicembre 2014), diretto da Valentina Venturini, docente di Storia del Teatro presso l'Università Roma Tre, ed è parte del Protocollo d'intesa su "teatro e carcere" tra l'Università degli Studi Roma Tre/Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, il Ministero della Giustizia/Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere.
    "La diversità di queste esperienze rispetto al teatro istituzionalizzato - spiega il Presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere Vito Minoia - non appare come una moda teatrale, ma come una condizione genetica che ci consente di delineare un ambito di lavoro teatrale, con una forte connotazione artistica e al tempo stesso educativa e inclusiva, una zona pratica della scena contemporanea ricca di implicazioni sociali e civili. Tra gli altri spicca il dato della sensibile diminuzione della recidiva in chi fa teatro in carcere: si riduce dal 65 al 6%".
    Una sezione è interamente dedicata alla proiezione di video, selezionati e scelti dalla direzione artistica dell'intera Rassegna composta da Ivana Conte, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà e Valentina Venturini. Parte integrante del progetto saranno i laboratori di accompagnamento alla visione degli spettacoli destinati ai detenuti e agli spettatori della Rassegna, curati da Agita (associazione nazionale e agenzia formativa) e quelli di critica teatrale per gli studenti universitari del DAMS/Dipartimento di Filosofia Comunicazione e Spettacolo, curati dall'Associazione Nazionale dei Critici di Teatro con la collaborazione del Teatro di Roma.
    Durante la rassegna il foyer del Teatro Palladium ospiterà la mostra Prigionie (in)visibili, il teatro di Samuel Beckett e il mondo contemporaneo, curata dallo studioso giapponese Yosuke Taki. Insieme a Eduardo De Filippo, Beckett è l'autore più rappresentato in carcere, sin dal periodo successivo alla seconda guerra mondiale, quando un prigioniero di un istituto penitenziario tedesco tradusse e rappresentò il suo En attendant Godot. La mostra illustrerà alcune esperienze di messa in scena di opere di Beckett all'interno di prigioni, in Italia e all'estero. Saranno anche esposti materiali sulla carriera di Rick Cluchey, l'ex-ergastolano statunitense che ottenne la grazia per meriti artistici per le sue attività teatrali nel carcere di San Quentin e che, dopo il suo rilascio, recitò in diverse opere con la regia dello stesso Beckett. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza