A poche settimane dall'anniversario
della morte di Rita Atria, la giovanissima testimone di
giustizia che si uccise a nemmeno 18 anni il 26 luglio del 1992,
una settimana dopo l'omicidio del magistrato Paolo Borsellino a
cui si era affidata dopo che la mafia le aveva ucciso il padre e
il fratello, il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in
Commissione Giustizia al Senato, annuncia che il Senato
approvera' entro Settembre la proposta di legge che riforma il
sistema tutorio dei testimoni di giustizia, di cui e' relatore
in Senato, e che proprio a Rita Atria e' dedicata.
"Il dolore che provo' Rita deve costituire la sfida a fare di
piu' e meglio per i testimoni di giustizia che sono una risorsa
importantissima nella lotta alle mafie", afferma Lumia, il quale
chiarisce che "spesso lo Stato non e' stato capace di avere un
rapporto all'altezza con i testimoni di giustizia", che sono
coloro che non girano la testa dall'altra parte di fronte a
crimini, richieste di estorsioni, delitti che vengono commessi
in loro presenza e che finora sono stati spesso confusi con i
collaboratori di giustizia.
Il provvedimento - frutto del lavoro della Commissione
Antimafia, presentato alla Camera e al Senato a firma Bindi (Pd)
e Gaetti (M5S) e gia' approvato all'unanimita' alla Camera nel
marzo scorso - distingue nettamente la figura del testimone da
quella del collaboratore, dando quindi maggiore identita' al
ruolo del primo. Inoltre, viene eliminata la distinzione tra il
testimone di giustizia che rimane sul territorio dove vive e
colui che, per necessita' di sicurezza, viene spostato in
localita' protetta, "una divergenza che ha finito per creare
troppi problemi, spiega Lumia, creando testimoni di serie A e di
serie B: le due opzioni devono avere pari dignita' e una gamma
di
diritti e opportunita'". Infine, il lavoro e la vita sociale:
"bisogna evitare che il testimone si senta abbandonato a se
stesso, deve essere attivo, avere diritti e doveri ed una vita
di relazione: sono punti sui quali si e' spesso fallito e su cui
bisogna intervenire con decisione".
Per quanto riguarda il lavoro, mentre la Regione Siciliana e'
riuscita in questi anni, dotandosi di una propria legge, ad
assumere numerosi testimoni di giustizia, il panorama non e'
altrettanto roseo in altre regioni; "serve uniformita' a livello
nazionale", spiega Lumia. "Ho sofferto per tanti anni per
ostacoli e ritardi nella legislazione contro le mafie - conclude
il senatore - finalmente si e' fatto molto in questa
legislatura, molte proposte sono state recepite, altre
importantissime, come il Codice antimafia, sono in dirittura
d'arrivo. Con questo provvedimento e qualche altro tassello
potremo tagliare il traguardo finale", conclude Lumia.
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