"Non è vero che sarà impossibile
bocciare alle scuole primarie ed alle scuole secondarie di primo
grado (ex medie) come da qualche parte sto leggendo. La delega
sulla valutazione approvata dal parlamento ad aprile disegna una
scuola che non ha paura di valutare e che ha piena fiducia degli
insegnanti e nella loro capacità di giudizio. Nella primaria il
voto resta e sarà un voto in decimi, si potrà bocciare ma solo
in casi eccezionali, motivati e con decisione unanime dei
docenti. Niente di più di quanto già accadeva. Nella secondaria
di secondo grado, invece, il consiglio di classe potrà decidere,
a maggioranza, di bocciare un ragazzo o non ammetterlo agli
esami con adeguata motivazione. Anche qui una prassi che nella
realtà già accadeva". A sostenerlo è il sottosegretario al Miur
Gabriele Toccafondi. "Da quest'anno - spiega - l'esame di Stato
della terza media cambierà, la prova Invalsi viene esclusa dalle
prove d'esame, ma sarà requisito per l'ammissione (resta, ma
sarà svolta ad aprile). L'esame di Stato da giugno 2019 verrà
invece semplificato nel numero di prove scritte: due prove
scritte ed un colloquio orale, senza più il "quizzone" e con una
prova orale che prevederà anche una relazione o elaborato
multimediale sulle esperienze di alternanza scuola lavoro. Un
esame di stato che prevede il voto in centesimi e che peserà per
60/100 sulle tre prove (due scritte e una orale) e per 40/100
sul curriculum del ragazzo (crediti), quindi sulla sua "storia"
scolastica. Un riequilibrio che considero di buon senso.
Vorrei tranquillizzare tutti quegli insegnanti 'perplessi' sui
nuovi criteri di valutazione perché viene mantenuto a tutti gli
effetti il valore formativo della valutazione. Vorrei
tranquillizzare i genitori perché non dobbiamo aver paura di una
scuola che valuta e dobbiamo aver fiducia degli insegnanti",
conclude sulla propria pagina Facebook Toccafondi.
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