Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Annino Mele, l'ergastolano e il carcere

Annino Mele, l'ergastolano e il carcere

A Cagliari per ultimo libro, "è società repressivo-poliziesca"

CAGLIARI, 08 settembre 2018, 12:15

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Guerra alle carceri da chi le conosce bene. Non è una ribellione, ma una riflessione. Annino Mele, ex primula rossa dell'Anonima sarda, trentuno anni nei penitenziari di mezza Italia dopo la condanna all'ergastolo per sequestri di persona e omicidio, a 67 anni ora è in libertà condizionale. Ma l'uscita dalla prigione è stata soprattutto interiore ed è arrivata molto prima: ieri sera era a Cagliari per presentare il suo ultimo libro, "Il male dell'ergastolano.
    Ovvero il tarlo della morte" (Edizioni Sensibili alle Foglie), nell'ambito della rassegna Storie in trasformazione-Mutazioni.
    Lí spiega, raccontando storie di vita vissuta dietro le sbarre, perché la prigione non è la soluzione.
    "Non ci rendiamo conto che stiamo diventando una società repressivo-poliziesca - ha detto in un incontro con il pubblico - Parallelamente anche la nostra società sta diventando sempre più violenta. Dobbiamo trovare il modo di cambiare, di migliorare questa società: il carcere non è la soluzione, si deve fare di più per la prevenzione. Che cosa significa continuare a spendere soldi per costruire le carceri? In altri Paesi europei stanno distruggendo i penitenziari, in Italia no".
    Il carcere, sintetizza nel libro, è una ferita della società.
    Mele è pienamente consapevole del suo passato: "So che cosa è l'isolamento e la privazione della libertà, anche io ho contribuito a negarla ad altre persone".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza