"Destini incrociati", la quarta
edizione della rassegna nazionale di teatro in carcere
quest'anno sarà a Roma. Punto centrale dell'evento il teatro
Palladium dell'Università Roma Tre. Dal 15 al 17 novembre, sono
previste tre giornate di spettacoli, conferenze, proiezioni,
video e laboratori. Gli eventi si terranno anche all'Istituto
Penitenziario di Rebibbia Femminile, alla Biblioteca Hub
Culturale Moby Dick della Regione Lazio, al DAMS dell'Università
Roma Tre. La mattina del 17 è previsto un convegno per tracciare
un bilancio sull'attività svolta negli ultimi anni e promuovere
nuove prospettive per la scena penitenziaria italiana.
Il progetto, si inserisce tra le attività che l'Ateneo Roma
Tre porta avanti nell'ambito della "Terza Missione" e fa seguito
al Festival "Made in Jail. Carcere & Cultura" (dicembre 2014),
diretto da Valentina Venturini, docente di Storia del Teatro
presso l'Università Roma Tre, ed è parte del Protocollo d'intesa
su "teatro e carcere" tra l'Università degli Studi Roma
Tre/Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, il
Ministero della Giustizia/Dipartimento dell'Amministrazione
Penitenziaria e il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere.
"La diversità di queste esperienze rispetto al teatro
istituzionalizzato - spiega il Presidente del Coordinamento
Nazionale Teatro in Carcere Vito Minoia - non appare come una
moda teatrale, ma come una condizione genetica che ci consente
di delineare un ambito di lavoro teatrale, con una forte
connotazione artistica e al tempo stesso educativa e inclusiva,
una zona pratica della scena contemporanea ricca di implicazioni
sociali e civili. Tra gli altri spicca il dato della sensibile
diminuzione della recidiva in chi fa teatro in carcere: si
riduce dal 65 al 6%".
Una sezione è interamente dedicata alla proiezione di video,
selezionati e scelti dalla direzione artistica dell'intera
Rassegna composta da Ivana Conte, Vito Minoia, Valeria
Ottolenghi, Gianfranco Pedullà e Valentina Venturini. Parte
integrante del progetto saranno i laboratori di accompagnamento
alla visione degli spettacoli destinati ai detenuti e agli
spettatori della Rassegna, curati da Agita (associazione
nazionale e agenzia formativa) e quelli di critica teatrale per
gli studenti universitari del DAMS/Dipartimento di Filosofia
Comunicazione e Spettacolo, curati dall'Associazione Nazionale
dei Critici di Teatro con la collaborazione del Teatro di Roma.
Durante la rassegna il foyer del Teatro Palladium ospiterà la
mostra Prigionie (in)visibili, il teatro di Samuel Beckett e il
mondo contemporaneo, curata dallo studioso giapponese Yosuke
Taki. Insieme a Eduardo De Filippo, Beckett è l'autore più
rappresentato in carcere, sin dal periodo successivo alla
seconda guerra mondiale, quando un prigioniero di un istituto
penitenziario tedesco tradusse e rappresentò il suo En attendant
Godot. La mostra illustrerà alcune esperienze di messa in scena
di opere di Beckett all'interno di prigioni, in Italia e
all'estero. Saranno anche esposti materiali sulla carriera di
Rick Cluchey, l'ex-ergastolano statunitense che ottenne la
grazia per meriti artistici per le sue attività teatrali nel
carcere di San Quentin e che, dopo il suo rilascio, recitò in
diverse opere con la regia dello stesso Beckett.
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