"Spiace osservare che la risposta del
Comune di Firenze alla nostra richiesta di convocare un
Consiglio comunale straordinario a Sollicciano, dedicato ai
problemi del carcere, sia così stizzita. Una risposta un po'
burocratica, un elenco della spesa che ha il connotato della
giustificazione e non, come sarebbe più consono, quello del
dialogo e della riflessione". Così oggi in una dichiarazione
sullo stato del carcere di Sollicciano Grazia Galli, del
dell'Associazione radicale 'Andrea Tamburi' riferendosi a un
confronto dei giorni scorsi col Comune di Firenze. "Il punto -
dichiara ancora - non è illustrare ciò che il Comune ha fatto, o
cercato di fare, ma aprire e consolidare un ponte tra il carcere
e la città per capire le vere necessità e quanto, tanto, ancora
il Comune potrebbe fare". Su questo "l'Associazione per
l'iniziativa radicale "Andrea Tamburi" ha offerto e continuerà
ad offrire il proprio aiuto. Occorre però una disponibilità
politica che, al momento non pare esserci da parte del Comune.
La Regione Toscana, invece, con l'invio dei ventilatori ha
risposto positivamente, privilegiando l'attenzione verso
Sollicciano e i fatti concreti: un primo mattone per la
costruzione di quel ponte contro l'esclusione, che va ora
rafforzato con altre iniziative". "Un lavoro non facile, certo,
ma necessario - continua - : per i detenuti, per il corpo di
Polizia Penitenziaria, per gli operatori, gli educatori e,
soprattutto, per la città di Firenze, la cui storia non è certo
quella della rassegnazione all'illegalità". "Rilanciamo quindi
la nostra proposta al Sindaco, Dario Nardella, sulla cui
sensibilità istituzionale confidiamo, affinché non faccia
mancare il proprio apporto alla costruzione di un percorso che
riporti nella legalità costituzionale l'istituto di Sollicciano,
che della città di Firenze è parte integrante".
"Apprezzo l'iniziativa dell'associazione 'Andrea Tamburi'
legata al movimento dei Radicali che ha riguardato il nostro
carcere e che ha messo nuovamente in luce i problemi atavici di
questa struttura. Da parte del Comune di Firenze non c'è alcuna
volontà di prendere le distanze, ma una concreta disponibilità a
valorizzare le molte iniziative mirate a migliorare le
condizioni dei detenuti a Firenze e in Italia in generale",
dichiara il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
"Non dimentichiamo - ha aggiunto Nardella - che il principio
costituzionale della finalità educativa della pena è
costantemente messo in discussione dalle condizioni oggettive di
molti carceri italiani, come dimostrato purtroppo dai dati della
recidività dei detenuti che, una volta usciti dal carcere,
tornano a delinquere in assenza di concrete opportunità di
reinserimento sociale e lavorativo. A Firenze, con il Comune
abbiamo accumulato una grande esperienza e grazie alla grande
collaborazione del garante dei detenuti abbiamo le condizioni
per dare una svolta alla riqualificazione di Sollicciano".
"Tuttavia - ha concluso Nardella - è evidente che il sindaco e
la sua comunità possono poco senza una volontà forte dello Stato
che è il responsabile formale e sostanziale della condizione dei
carceri nel nostro Paese. Sono dunque pronto a lavorare insieme
agli amici Radicali su questo fronte portando l'esperienza e la
passione dei miei collaboratori su questo campo".
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