- ROMA - E' aumentata la raccolta differenziata di rifiuti
nelle carceri italiane. In un anno è cresciuta di 29 punti
percentuale in un anno. Nel 2016, infatti, erano 113 istituti su
191 ad averla adottata (il 59%, in prevalenza negli uffici del
personale), mentre oggi sono 168 su 191 (l'88%). Lo rileva il
Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che ricorda come
era stato il capo Dipartimento Santi Consolo a sollecitare le
direzioni degli istituti penitenziari di tutto il territorio
nazionale a incrementare la differenziazione della raccolta dei
rifiuti.
Ad oggi i detenuti occupati nelle attività lavorative del
settore sono 718, di cui 46 sono esclusivamente impiegati nel
compostaggio.
Rilevante è il numero delle sezioni detentive interessate
dalla raccolta differenziata: attualmente sono 844 su 1.130
complessive sezioni detentive, rispetto alle 16 sezioni
iniziali, con un incremento quindi dall'1 al 75%. Considerato
che le sezioni e gli spazi di vita detentivi coinvolti sono
distribuiti in 127 Istituti penitenziari, emerge che il 66%
delle strutture sull'intero territorio nazionale ha adottato la
raccolta differenziata dei rifiuti in tali spazi.
Per il Dipartimento il tema è stato considerato trainante
sotto diversi aspetti: rappresenta in primo luogo la possibilità
di introdurre elementi di educazione alla protezione e alla
salvaguardia dell'ambiente, perché interviene nelle abitudini
comportamentali quotidiane della popolazione ristretta.
L'auspicio è che l'acquisizione di tale sensibilità ed abitudine
da parte delle persone detenute possa trasferirsi anche all'
esterno una volta riacquistata la libertà.
Inoltre, la pratica della raccolta differenziata vuole essere
un modo per incrementare le possibilità di occupazione
lavorativa e di acquisizione di nuove competenze spendibili sul
mercato del lavoro libero. Il Dap evidenzia poi che la raccolta
differenziata ha, tra gli obiettivi, la diminuzione dei costi
del servizio di raccolta e, pertanto, rappresenta anche una
modalità di razionalizzazione delle risorse pubbliche di cui
l'Amministrazione penitenziaria dispone.
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