(ANSA) - ROMA, 20 AGO - Il piano sicurezza, in Italia, contro le minacce terroristiche dell'Isis è già al livello "massimo".
Oltre c'è solo la "militarizzazione". Lo spiega in un'intervista dalla prima pagina del Mattino Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Finora, dice, ci siamo salvati grazie ai nostri 007. "Non era certo necessario un segnale esplicito perché prendessimo consapevolezza che anche il nostro Paese è nel mirino jihadista. Lo sappiamo già da tempo", afferma a proposito delle minacce lanciate via Telegram al nostro Paese. "Abbiamo già raggiunto la soglia di massima sicurezza possibile. Ulteriori inasprimenti del dispositivo di prevenzione equivarrebbero a una militarizzazione del territorio, che a oggi sarebbe tecnicamente impossibile e in ogni caso non offrirebbe garanzie assolute", chiarisce. Ora, aggiunge, "ciò che più importa è studiare l'evoluzione del fenomeno jihadista giorno per giorno, onde adeguare le strategie di contrasto alle nuove evenienze, nella cornice di un quadro già generale". "Qualunque tipo di equazione tra terrorismo e flussi migratori sarebbe fuorviante e pericolosa. Se finora siamo riusciti ad assicurare alti standard di sicurezza, è piuttosto perché l'Italia, a differenza di altri Paesi europei, può contare su un importante background di prevenzione messo a punto nel contrasto alla mafia, che oggi viene applicato nel contrasto terrorismo secondo gli stessi principi del metodo Falcone: condivisione delle informazioni e delle investigazioni". Un metodo che Roberti auspica sia adottato anche in Europa: "Lo ha ribadito anche il commissario europeo Avramopoulos", dice, "in assenza di uno schema di intelligence condiviso e integrato, la battaglia contro Daesh non potrà mai arrivare al cambio di passo decisivo".
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