Hanno giurato con qualche giorno di
anticipo rispetto ai tempi che erano stati previsti, i due nuovi
ministri del Governo Conte, Lucia Azzolina (M5S), già
sottosegretario, che si occuperà di Scuola e Gaetano Manfredi,
rettore dell'Università di Napoli e presidente della Conferenza
dei rettori, titolare dell' Università e della Ricerca, dopo
l'uscita di scena, nei giorni di Natale, dell'ex ministro
dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti e la decisione conseguente
di "spacchettare" in due il dicastero dell'Istruzione. Il capo
dello Stato Mattarella, ieri subito dopo il Consiglio dei
ministri, ha firmato il decreto che ha previsto due figure al
'vecchio' Miur che occuperanno due diversi piani dello stesso
stabile, lo storico palazzo di viale Trastevere. "Da oggi
comincia un lavoro nuovo al Ministero. Cambia il ruolo,
aumentano le responsabilità, ma lo spirito è lo stesso:
determinazione, ascolto, passione per un mondo che sento mio. E
una convinzione: la scuola italiana funziona. Va migliorata, non
stravolta. La scuola ha bisogno di cura, semplificazione,
rapidità nelle decisioni, visione. E di concretezza", ha scritto
entusiasta la neoministra subito dopo il giuramento. E ha
stilato le dieci priorità del suo mandato: i quattro bandi per i
concorsi per i quali ha assicurato di aver già messo al lavoro
gli uffici preposti; le materie delle seconde prove dell'esame
di maturità che arriveranno entro fine gennaio, l'avvio "quanto
prima del tavolo per il rinnovo del contratto: è urgente". E
ancora Azzolina cita "il nuovo ciclo di formazione degli
insegnanti specializzati sul sostegno", i provvedimenti
attuativi del decreto scuola, primi fra tutti il nuovo
regolamento per velocizzare la chiamata dei supplenti e quello
per la 'call' che consentirà a chi vuole subito il ruolo e il
contratto a tempo indeterminato di poter andare a insegnare
volontariamente anche in un'altra regione diversa dalla propria.
E ancora, l'educazione civica: "alle scuole serve chiarezza.
Produrremo le necessarie Linee guida"; il lavoro per velocizzare
la spesa in materia di edilizia scolastica; un tavolo
sull'innovazione didattica. Per la ministra "tutto il personale
dovrà essere valorizzato. Prioritario sarà il tema della
formazione: dei dirigenti, dei docenti, ma anche del personale
ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) sempre troppo poco
considerato". "Ho dato disposizione di avviare subito i processi
di sburocratizzazione per semplificare quelle pratiche che
rendono difficile la vita quotidiana di dirigenti e segreterie
scolastiche - ha concluso, assicurando -: mi metterò al servizio
della scuola. Ogni giorno. C'è tanto da fare, ma è il lavoro più
bello del mondo". Quanto a Manfredi, ha detto che la prima cosa
che farà sarà "incontrare il Consiglio nazionale degli studenti,
sono loro che fanno l'università". Il giuramento, ha detto il
docente, "è una grande emozione, una emozione straordinaria. E
poi sento molto la responsabilità nei confronti del mio Paese,
per cercare di fare bene". Ai due neoministri i sindacati della
Scuola dell'Università hanno fatto gli auguri di buon lavoro,
invitandoli al tempo stesso a impegnarsi non per nuove riforme
ma per finanziamenti che servano a farli funzionare meglio.
"Sarà importante portare avanti il lavoro impostato negli ultimi
mesi, per il quale ringrazio il precedente ministro Lorenzo
Fioramonti, dando risposte tempestive alle giuste aspettative
del mondo della scuola e dell'Università", ha scritto il
sottosegretario all'Istruzione Peppe De Cristofaro (Leu).
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