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Csm,'Tribunale conflitti' criticità

Csm,'Tribunale conflitti' criticità

Ciambellini, proposta non attuabile senza modifica norme

ROMA, 15 maggio 2019, 16:34

Redazione ANSA

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L'introduzione del 'Tribunale dei Conflitti' presenta "criticità dal punto di vista ordinamentale e processuale difficilmente superabili": in primo luogo, "l'intervento proposto non appare attuabile senza una modifica delle norme costituzionali". Lo sottolinea il Csm nel parere - approvato oggi a maggioranza dal Plenun - sulla proposta di legge delega presentata dalla deputata di Forza Italia Giusi Bartolozzi, per introdurre il Tribunale superiore dei conflitti, come 'organo giurisdizionale supremo', cui dovrebbe essere devoluta 'la risoluzione delle questioni di giurisdizione insorte nei giudizi civili, penali, amministrativi, contabili, tributari e dei giudici speciali'. L'accentramento in capo a tale organo "dell'intera materia della giurisdizione" è "difficilmente conciliabile" con gli articoli. 102 e 111, sottolinea la delibera, predisposta dalla sesta commissione del Csm e approvata in Plenum con le astensioni dei laici Stefano Cavanna e Fulvio Gigliotti. Secondo il relatore del parere, il togato di Unicost Michele Ciambellini "la proposta non è attuabile senza una modifica delle norme costituzionali e implicherebbe il rischio di moltiplicare i giudizi in Cassazione, e il parere ne sottolinea le forti criticità". Per il presidente della Corte di Cassazione Giovanni Mammone, intervenuto nel corso del Plenum, "si tratta di un tema di grande attualità, perché cela un grande dibattito sulla funzione nomifilattica della Cassazione, e sul riparto di competenze tra le giurisdizioni". Le due astensioni, di Cavanna (Lega) e Gigliotti (M5S) sono state motivate "da dubbi in ordine alla piena conformità dei contenuti del parere alla funzione consultiva attribuita dalla legga al Csm, anche in ragione delle esplicite valutazioni di costituzionalità diffusamente argomentate nel parere stesso". A tale proposito Cavanna si è riservato di chiedere l'apertura di una pratica in Commissione regolamento "ai fini dell'esatta perimetrazione della funzione consultiva del Consiglio".
   

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