- "Il Consiglio superiore della
magistratura ha avviato una procedura finalizzata innanzitutto
a realizzare un monitoraggio sull'organizzazione degli uffici
giudiziari italiani nella risposta alla domanda di giustizia
sulla violenza di genere e sul femminicidio. Produrremo
nell'arco di alcune settimane delle risoluzioni consiliari
finalizzate ad accrescere la specializzazione, la migliore
organizzazione degli uffici giudiziari, individueremo la
eventuale necessità di soluzioni normative ulteriori rispetto al
quadro legislativo che è già molto incisivo".
Così il vicepresidente del Consiglio superiore della
magistratura, Giovanni Legnini, intervenendo a Chieti, al
convegno sul tema 'La conoscenza non lascia lividi' in corso
all'Università d'Annunzio contro la violenza sulle donne, alla
presenza di Lucia Annibali, l'avvocato di Pesaro che oltre
quattro anni fa venne sfregiata con l'acido, e del
sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli.
"Noi abbiamo bisogno di due grandi cose - spiega Legnini - la
prima è fare in modo che alcuni dei magistrati italiani siano
sempre più specializzati, sia negli uffici inquirenti che in
quelli giudicanti. Occorre adottare modelli organizzativi,
attività formative, conoscenze, confronto con altri saperi per
fare in modo che questo dato della specializzazione, che
significa in definitiva comprensione del fenomeno più
approfondita, si sviluppi sempre di più. Il secondo aspetto è
quello dell'integrazione con la rete di assistenza, di cura, con
le forze di sicurezza anche per fare in modo che gli strumenti
preventivi funzionino di più, attività che richiede appunto
sempre più un'integrazione fra la risposta giudiziaria quella
preventiva, quella di cura e di assistenza". All'interno di
queste due direttrici, conclude Legnini, "vanno esplorate anche
le necessità di un'eventuale evoluzione del quadro normativo",
sul quale "ci esprimeremo anche con una nostra valutazione".
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