Beni per oltre riconducibili alla
famiglia di Vincenzo Scardovi, 58 anni di Castel Bolognese
(Ravenna), sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di
Bologna che ha eseguito un provvedimento disposto, ai sensi del
'codice antimafia', dall'Ufficio Misure di Prevenzione del
Tribunale di Bologna.
Il sequestro costituisce l'epilogo di complesse indagini di
polizia economico-finanziaria condotte su delega della Procura
della Repubblica di Ravenna e che, come si legge nel
dispositivo, "hanno consentito di acquisire una molteplice serie
di elementi in base ai quali formulare un giudizio di
pericolosità sociale" nei confronti di Scardovi, già "indagato e
tratto in arresto più volte, a partire dal 1977 e sino al 2014,
per reati inerenti il traffico di stupefacenti, talora in
concorso con soggetti pluripregiudicati, gravitanti nel
territorio emiliano-romagnolo, ma anche in ambiti più vasti ed
aventi legami con la criminalità organizzata".
La misura, eseguita dal Gico della Finanza, ha raggiunto
oltre a Scardovi anche la madre, 82 anni di Imola (Bologna), e
la moglie, 55 anni di Ravenna, alle quali erano intestati alcuni
dei beni oggetto del sequestro. Si tratta, nel dettaglio, di
rapporti bancari, due autoveicoli (una Volkswagen e una
Mercedes), un'abitazione, un'autorimessa, un fabbricato per lo
svolgimento di attività agricole e terreni nel comune di Faenza
(Ravenna).
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