"La mafia non è più soltanto una
questione meridionale ed il numero dei beni confiscati in Italia
racconta come è cambiata la geografia criminale: Lazio, Abruzzo,
Calabria, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria sono passate dal 10
al 16 per cento di aziende confiscate negli ultimi tre anni. Al
nord, la Lombardia, con oltre 2.000 beni confiscati diventa la
quarta regione ed il Piemonte attualmente conta oltre 500 beni
confiscati": lo dichiara il sottosegretario all'Interno, Luigi
Gaetti (M5S).
"Quella sul riutilizzo dei beni confiscati - continua il
sottosegretario - sappiamo forse essere in questo momento la
sfida più importante nella lotta alle mafie, anche perché'
continuiamo a trattenere questi beni nella maglia delle
burocrazie senza restituirle alla comunità, senza farle
diventare occasioni di crescita, di lavoro, di welfare, beni
sequestrati e confiscati alla mafia in Italia sono un tesoro,
oltre trentamila beni tra immobili e aziende. Un patrimonio che
vale 25 miliardi di euro secondo una recente relazione recente
dell'ultima Commissione parlamentare Antimafia guidata da Rosy
Bindi. Noi lavoriamo in tutta Italia - sottolinea Gaetti -
perché la mafia non ha confini e quindi anche il nostro lavoro
non ha confini. Tuttavia e chiaro che Sicilia, Calabria,
Campania, Lazio, continuano ad essere regioni particolarmente
oggetto della nostra attenzione perché la casa madre resta qui
anche se le mafie si espandono ovunque. Il mio compito -
conclude - sarà quello di utilizzarli al meglio per dare impulso
ad una nuova economia basata sulla legalità. Cercherò di
valorizzare quei beni confiscati per far capire che stare
nell'illegalità non paga".
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