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Nell'ex stabilimento clan ora staff giovani, "prima mai fatture"

ROMA, 29 giugno 2018, 19:42

Redazione ANSA

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(di Paola Mentuccia) Lo stabilimento balneare Village, al lido di Ostia, torna ad accogliere i cittadini. Appartenuto al clan Fasciani, l'enorme complesso alla moda sul Lungomare Paolo Toscanelli, sequestrato a luglio 2012, ha riaperto dopo una lunga storia di illegalità, favorendo anche l'occupazione dei giovani del luogo.
    "È la prima volta che è stata sequestrata un'attività con la richiesta della Procura di associazione a delinquere di stampo mafioso, quindi del 416 bis, nel Lazio", spiega l'amministratore giudiziario Angelo Enrico Oliva che lo ha preso in carico insieme con la collega Francesca Sebastiani. Negli ultimi anni, lo stabilimento è passato a varie gestioni ed è finito nelle mani di una associazione di imprenditori ma durante la gestione sono intervenute altre compagini societarie: "hanno fatto una serie di passaggi societari che io e la mia collega abbiamo studiato - racconta Oliva - e ci siamo accorti che erano riconducibili a società non note alla Procura". L'11 maggio scorso, i due curatori sono quindi entrati in possesso della struttura, che è stata riaperta poco dopo. "Nello sgombero - spiega Francesca Sebastiani - ci siamo accorti della presenza di due contratti che abbiamo ripreso nell'immediatezza ma soprattutto dell'importanza del sito: da qui la decisione, di concerto anche col nostro Tribunale di misure di prevenzione, di proseguire l'attività dell'azienda".
    Oggi lo stabilimento Village rispetta tutti i criteri di legalità e di correttezza contributiva, restituendo ai cittadini di Ostia un bene che assume anche il ruolo di esempio positivo nella lotta alla mafia e nelle procedure di riuso di beni sequestrati ai clan. "Questo ha comportato, ovviamente, assumere nuovo personale autoctono, mettere in piedi il bar e il ristorante in pochissimo tempo, convincere gli abbonati a mantenere il rapporto con noi, che è stato complicato perché era una clientela che ha subito tutte le oscillazioni anche negative di tutto questo periodo", sottolinea Sebastiani. "Tutto questo lavoro è stato importante perché non è solo un segnale positivo, è un fatto: con grande impegno, con grande motivazione e senza timore si può ripristinare la legalità".
    "Io vengo a questo stabilimento da quando avevo due anni", racconta una ragazza di Ostia che da questa stagione è impiegata allo stabilimento Village. "Ho assistito al cambiamento prima in negativo e ora in positivo: ricordo che prima determinate cose non le potevi dire, che se stavi sotto l'ombrellone dovevi parlare a bassa voce, non eri libera di dire il tuo pensiero".
    Correva voce che la struttura fosse dei Fasciani ma i clienti, secondo la ragazza, "non se ne rendevano bene conto". Del resto, il Village era soltanto una serie di attività del clan sul litorale. "Dopo determinati eventi - dice ancora - abbiamo capito quello che effettivamente c'era dietro questo stabilimento. Ora sono molto contenta perché questa gestione pulita è una dimostrazione per clienti che le cose possono cambiare". "Prima non veniva fatturato nulla. Ti chiedevano l'acconto e ti davano dei fogliettini, quando te li facevano.
    Ora invece è tutto limpido e pulito - aggiunge una giovane signora, da anni abbonata alla struttura nella stagione estiva - Essendoci un tribunale, poi, ti senti più tutelata perché se succede qualcosa sai con chi parlare e sai che ti ascoltano.
    Credo si possano avere aziende pulite ad Ostia. E lo spero tanto, davvero tantissimo".
   

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