La Corte d'Assise di Bologna ha
disposto un esame del dna sui resti attribuiti a Maria Fresu,
una delle 85 persone morte nell'attentato del 2 agosto 1980 e
madre della vittima più piccola, Angela, tre anni. La perizia è
stata chiesta dagli avvocati Gabriele Bordoni e Alessandro
Pellegrini, difensori dell'ex Nar Gilberto Cavallini, imputato
per concorso nella strage, motivandola con quanto osservato dopo
la riesumazione, il 25 marzo, dei resti attribuiti alla donna
dal cimitero di Montespertoli (Firenze), nell'ambito dell'esame
esplosivistico. Il nuovo accertamento sarà affidato al perito
Elena Pilli, esperta del Ris di Roma.
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