"Il 3 settembre è un anniversario
importante per noi carabinieri, è il giorno della legalità, è la
data in cui è morto il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e lo
è per tutti noi. Questo giorno è esempio, testimonianza e
speranza di legalità e lo incarna il generale Dalla Chiesa, che
è sempre con noi e con le persone che hanno combattuto insieme a
lui".
A dirlo è il capitano Ultimo, in occasione della
commemorazione della morte del generale Dalla Chiesa prevista
per il 3 settembre alle 18 presso la casa famiglia Tenuta della
Mistica su via Prenestina a Roma. La casa famiglia è retta dai
volontari tra i quali molti carabinieri. Il 3 settembre è
prevista una cerimonia presenti il comandante Ultimo, un nipote
del generale Dalla Chiesa, l'attore Raul Bova che ha
interpretato il capitano in una miniserie tv, e altri
personaggi.
"Ricordiamo l'uccisione del generale Carlo Alberto Dalla
Chiesa - si legge nel volantino di invito alla celebrazione del
3 settembre - invitiamo la gente semplice, le famiglie, i
sognatori, gli offesi, i combattenti, i carabinieri,
quelli che credono e quelli che hanno perso la speranza,
i ribelli, i mendicanti e soprattutto i giovani che vogliono un
mondo nuovo. Noi non abbiamo dimenticato la luce dei suoi occhi
quando disegnava le battaglie per difendere i più deboli sulla
strada contro il terrorismo e contro la mafia; non abbiamo
dimenticato l'invidia la falsità, l'avidità con cui lo hanno
combattuto quelli che lo hanno celebrato. Noi saremo accanto al
Generale Carlo Alberto dalla Chiesa insieme alle stelle del
cielo per una preghiera che è anche il nostro canto di amore per
le sue battaglie che sono le nostre battaglie per difendere i
più deboli sulla strada, senza nulla chiedere".
Il nome del capitano Ultimo è legato all'arresto di Toto'
Riina avvenuto nel 1993; da anni ha dato vita alle porte di Roma
ad una onlus, l'Associazione di volontariato Capitano Ultimo,
una casa famiglia che si occupa di assistere una decina di
minorenni in difficoltà, giovani detenuti provenienti dai
penitenziari minorili che lavorano su disposizione del giudice
presso la struttura, ragazzi che provengono da centri di
accoglienza per immigrati e giovani con diversi tipi di
problematicità.
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