"Sono assolutamente contrario al
decreto sicurezza, mi sembra un decreto che scarica sui comuni e
sugli enti locali un problema di gestione dell'immigrazione che
andrà a complicare la situazione. Però in quanto sindaco io non
sono nelle condizioni per non applicarlo". Così, contattato
dall'ANSA, il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz (Pd), spiega la
sua posizione sulla norma voluta dal ministro dell'Interno
Matteo Salvini. "Una delle cose che ho intenzione di fare -
aggiunge il sindaco - è di chiedere agli uffici che applichino
correttamente la norma e che quindi se ci fosse un richiedente
asilo che non può essere iscritto all'anagrafe e che perciò non
può avere la residenza, possa comunque ricevere tutti i servizi,
perché il decreto stesso prevede che si tenga conto del
domicilio e non della residenza". "La norma - prosegue Centoz -
di cui si discute sui giornali è l'articolo 13, che prevede che
i richiedenti asilo non possano essere iscritti all'anagrafe,
quindi non possano sostanzialmente essere considerati residenti.
Però stabilisce anche, lo stesso decreto, che per tutti i
servizi che vengono erogati sul territorio e per i quali viene
richiesta la residenza, dall'istruzione alla sanità, si tenga
conto del domicilio". "La mia intenzione - conclude il sindaco
di Aosta - è di fare perlomeno una lettera interna in modo tale
che gli uffici si comportino allo stesso modo, e confrontarmi
già la prossima settimana con le cooperative che hanno in questo
momento la gestione dei migranti".
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