Decine di sindaci e amministratori
locali arrivati da tutta la Sardegna si sono riuniti a Esporlatu
(Sassari) per manifestare solidarietà al primo cittadino del
piccolo centro del Goceano, Franco Furriolu, e condannare gli
atti intimidatori di cui è rimasto vittima nei giorni scorsi. Il
9 dicembre il portone di casa del sindaco è stato dato alle
fiamme, per fortuna senza conseguenze gravi per l'edificio e per
le persone. La riunione è stata voluta dall'Anci Sardegna con il
presidente Emiliano Deiana e dalla Comunità montana del Goceano
guidata dal sindaco di Benetutti, Enzo Cosseddu, e sostenuta dal
Cal presieduto dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu.
Da qui è stato rilanciata l'emergenza che si protrae ormai da
anni in molti Comuni della Sardegna, specialmente in quelli
delle zone interne, dove gli amministratori locali sono sempre
più spesso bersaglio di malviventi che, nascondendosi dietro
l'anonimato, minacciano e colpiscono con attentati i
rappresentanti dello Stato. Uno Stato da cui i primi cittadini
si sentono sempre più abbandonati, è stato sottolineato nel
corso dell'incontro da diversi amministratori locali. Esporlatu
è un esempio del clima in cui sono costretti a operare sindaci,
assessori e consiglieri comunali: il 9 dicembre scorso Furriolu
ha subito l'attentato incendiario; nel gennaio 2017 ignoti
diedero fuoco alla serranda del suo garage; al vicesindaco
Gianni Canu, nell'aprile del 2017, fu incendiata l'auto, e
nell'aprile di quest'anno una bomba ha fatto saltare in aria la
sua casa di campagna. Al consigliere comunale Ivo Canu, invece,
sempre nell'aprile scorso, sono stati tagliati tutti gli alberi
del suo uliveto.
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