Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Strage di Capaci, 26 anni fa moriva Giovanni Falcone. Mattarella, 'la mafia sara' sconfitta'

De Raho, da politica poca attenzione. Fico, sconfiggere mafia è priorità

Redazione ANSA

(di Valentina Roncati e Simona Licandro) (ANSA) - Palermo, 23 MAG - E'stato dedicato agli uomini e alle donne delle scorte, gli 'angeli' di Falcone e Borsellino, il 26mo anniversario delle stragi di Capaci e di via D'Amelio. Le cui celebrazioni sono iniziate ufficialmente ieri, con la partenza della Nave della Legalità, con mille ragazzi a bordo, da Civitavecchia, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. "La mafia verrà sconfitta", è la convinzione che il presidente della Repubblica, che oggi ricorda come "con mezzi disumani la mafia ha perseguito e ancora persegue finalità eversive. Falcone ci ha dimostrato che la civiltà, la legalità, la Costituzione, possono prevalere su chi le minaccia e vuole destabilizzarle". La verità giudiziaria sulle stragi non è completa e ancora va fatta piena luce su aspetti inquietanti di quella stagione, è stato il senso di numerosi interventi. "L'abitudine all'insabbiamento è qualcosa che dobbiamo definitivamente interrompere. Deve esserci una verità definitiva", ha scandito il presidente della Camera, Roberto Fico, che ha citato anche il caso Regeni. "Lo stato italiano - ha detto - deve dare tutta la sua collaborazione per la ricerca della verità. Un Paese che non ricerca la verità è un Paese che si ripiega su se stesso". Sulle stragi "un altro pezzo di strada va fatto e va fatto fino in fondo", ha spronato anche il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini. Il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, ha sferzato la politica "che fino ad oggi, anche nelle campagne elettorali, non ha tenuto in alcun conto la priorità della mafia. E' un tema che non deve essere richiamato solo quando c'è una commemorazione come questa". Per l'ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che per tanti anni ha lavorato al fianco di Falcone, "ci sono ancora tante cose che dobbiamo accertare, tanti misteri intorno alle stragi. La storia dei nemici della mafia uccisi solo dalla mafia ha bisogno di altre importati acquisizioni". Nel suo intervento il capo della polizia Franco Gabrielli ha ricordato il valore prezioso e silenzioso degli uomini delle scorte. Tanti poi gli interventi che si sono succeduti sul palco, all'Aula Bunker di Palermo, da quello della presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone, a quello del giudice Giuseppe Ayala, che ha ricordato la figura delicata e intelligente di Francesca Morvillo, moglie di Falcone, di cui era grande amico. Emozionata la ministra Valeria Fedeli, che ha ricordato come le mafie "distruggono la vita, la libertà e la dignità". Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha invitato i vincitori delle elezioni del 5 marzo di "fare in fretta perchè al ministero dell'Interno non ci sono affari correnti, purtroppo non c'è ordinaria amministrazione". Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha sottolineato come sia fondamentale, se si vuole creare una Procura antimafia e antiterrorismo europea, rimanere in Europa, "altrimenti non abbiamo una frontiera adeguata per combattere la criminalità organizzata: e questo è un altro elemento di inquietudine". Nel pomeriggio i due tradizionali cortei di studenti di #Palermochiamaitalia sono partiti, uno da via D'Amelio, l'altro dall'Aula Bunker per ricongiungersi sotto l'albero Falcone per il silenzio, alle 17,58, ora della strage di Capaci. In serata la nave della Legalità ha lasciato Palermo per ritornare a Civitavecchia.

 

 

Mattarella, 'la mafia sara' sconfitta' - La mafia verrà sconfitta. E' la convinzione che il presidente della Repubblica Mattarella esprime nel giorno del 26/o anniversario della strage mafiosa di Capaci, in cui furono uccisi il magistrato Giovanni Falcone, la moglie e magistrato Francesca Morvillo e tre uomini. Un'occasione anche per esprimere vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime. 'Il testimone consegnato da Falcone e Borsellino camminerà sulle gambe di altri, come ebbe a dire lo stesso Falcone', spiega il capo dello Stato nel giorno in cui a Palermo arriva la Nave della Legalità con mille ragazzi a bordo. 

De Raho, da politica troppo poca attenzione al tema - "La certezza è che fino ad oggi, anche nelle campagne elettorali, non si è tenuto in alcun conto della priorità della mafia. E' un tema che non deve essere richiamato solo quando c'è una commemorazione come questa". Così il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho al suo arrivo all'aula bunker di Palermo. "E' un tema su cui occorre la massima sensibilità da parte di tutti, innanzitutto della politica, che possa stare al fianco di tutti coloro che svolgono una attività diretta di contrasto".

Fico, sconfiggerla priorità per governo e parlamento - "Questa mattina la sensazione è incredibile. Mi ricordo quel pomeriggio di tanti anni fa, avevo quasi 18 anni. Ero a casa e mi arrivò la notizia dell'uccisione di Falcone di tutta la scorta. Fu un momento che scosse l'Italia e mi ricordo che rimasi molto colpito. Il fatto che io sia in politica come terza carica dello Stato deriva anche da quella sensazione. Ogni Governo e ogni Parlamento devono avere come priorità la lotta alla mafia". Così il presidente della Camera Roberto Fico a Palermo.

Orlando, rischio sottovalutazione - "Il nostro impianto normativo sulla mafia è tra i più avanzati d'Europa. Non c'è più il negazionismo, nessuno nega l'esistenza della mafia e della sua pericolosità. Vedo forse un rischio oggi che è quello della sottovalutazione del fenomeno se guardo alla discussione politica, alla campagna elettorale che ha preceduto le ultime elezioni, ma anche alla discussione tra le forze politiche che si accingono a governare. Tema presente ma non con la giusta rilevanza". Lo ha detto il ministro del Giustizia, Andrea Orlando, all'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per la commemorazione di Giovani Falcone e della scorta. "Credo che bisogna tenere alta l'attenzione - ha spiegato - Chiedo a tutte le forze politiche di essere protagoniste di una lotta alla mafia che non cessi, anche attraverso le denunce".

 

 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA