(ANSA) - ROMA -"Ritengo inaccettabile" che "i magistrati possano dissertare sulle loro indagini o processi in corso, dando vita ad una sorta di auto-promozione del proprio operato. Così come ritengo altrettanto ingiusto pensare a forme più o meno generalizzate di bavagli, laddove si impedisca loro di esprimere idee anche sui casi in corso ma riguardanti i più generali temi delle regole, del diritto e della giustizia". Lo ha detto la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Salone della Giustizia al termine di un dibattito su media e magistratura. "Consentire alle toghe di poter arricchire una discussione seria e costruttiva sulle storture e sulle criticità del sistema, è quindi un bene prezioso - ha rilevato -. La garanzia costituzionale della libertà di espressione non può e non deve essere confusa con una visione che potremmo definire anarchica del proprio ruolo". "I magistrati, i primi giuristi per definizione, hanno fornito e debbono poter continuare a fornire al Paese idee, riflessioni, pareri", ma "con la serietà e severità che il ruolo impone".
LA DIRETTA DAL SALONE
Il Salone quest'anno ruota intorno alla domanda 'dove i cittadini vorrebbero ci fosse più giustizia?'. Assente per la prima volta il governo, saranno gli esperti chiamati a confronto a dare le risposte. Oltre a cinque convegni, una serie di workshop sulle carriere in magistratura, il made in Italy, il diritto di famiglia, la tutela dell'infanzia, il cyberbulllismo, il femminicidio e la fibromialgia, un'occasione di aggiornamento professionale per avvocati e giornalisti, cui verranno riconosciuti i crediti professionali. Per la prima volta, quest'anno, i lavori potranno essere seguiti nella lingua dei segni.