L'agente timbrava il cartellino per
poi presentarsi al lavoro un'ora dopo. E già che c'era timbrava
anche quello del suo capo, che però arrivava in ufficio due ore
più tardi perché residente a Torino. I furbetti del cartellino
scoperti dalla Guardia di Finanza sono il comandante della
polizia municipale di Villanova, quasi 6 mila abitanti in
provincia di Asti, e un agente. Le fiamme gialle, su mandato
della procura astigiana, hanno notificato al primo un divieto di
dimora fuori dal Comune di Torino per il reato di truffa
aggravata. Indagato, in concorso, il collega agente.
Il trucco del cartellino andava avanti da un paio d'anni. Le
indagini hanno accertato, secondo le Fiamme gialle "l'esistenza
di un'abituale e sistematica condotta illecita realizzata
mediante false certificazioni delle presenze giornaliere in
servizio al fine di far risultare la presenza dei pubblici
ufficiali sul luogo di lavoro, quando, in realtà, erano
assenti".
Gli uffici dei due indagati sono stati perquisiti.
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