(ANSA) - MILANO, 30 NOV - Sono 35 i padiglioni dei Paesi che
hanno partecipato ad Expo 2015 ad aver cantierizzato l'area per
la fase di smantellamento, dopo che il sito espositivo ha chiuso
il 31 ottobre scorso.
Nei cluster tematici, novità dell'esposizione milanese che
ospitavano 84 Paesi, i tre quarti dei partecipanti hanno già
lasciato lo spazio, dato che in questo caso si trattava solo di
smantellare gli allestimenti interni, e per la fine di dicembre
sarà completata la consegna di tutti i cluster. É quanto ha
spiegato il general manager della divisione partecipanti di
Expo, Stefano Gatti, nel corso della commissione che si è tenuta
a Palazzo Marino nella quale si é parlato delle fasi di
smantellamento del sito.
Una volta completata la fase di smantellamento, che si dovrà
concludere entro il 30 maggio ("ma i primi lotti credo verranno
consegnati a Expo a partire da gennaio"), alcuni padiglioni
saranno rimontati in altri Paesi del mondo, come già noto da
tempo. Oltre ai 12 di cui già si conoscono le sorti (Svizzera,
Repubblica Ceca, Don Bosco, Azerbaijan, Francia, Slovenia,
Bahrain, Cile, Monaco, Save the Children, Emirati Arabi,
Indonesia), "altri 10 stanno lavorando su dei progetti per
riutilizzare il padiglione" ha spiegato Gatti. Tra questi ci
sono il padiglione corporate New Hollande e quello di
Federalimentare. "L'obiettivo é quello di arrivare almeno a 20
padiglioni che riappariranno - ha aggiunto - in altre parti del
mondo o d'Italia".
Il simbolo di Expo, l'Albero della vita, come già spiegato
dal commissario unico Giuseppe Sala mesi fa, rimarrà sul sito e
fino ad aprile sarà come "congelato". In questi mesi saranno
spesi 360 mila euro per la sua manutenzione, che dovrebbero
pagare gli sponsor, mentre solo lo smantellamento sarebbe
costato 500 mila euro. Nei sei mesi espositivi l'Albero della
vita é costato invece non meno di 350/400 mila euro al mese,
tutti soldi coperti dagli sponsor.
(ANSA).
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30 ott. 2015