(ANSA) - MILANO, 20 OTT - Sistemi innovativi di raccolta e
conservazione dell'uva da tavola sono stati illustrati nel
workshop sulla produzione siciliana che si è svolto a Expo, al
Padiglione Italia nella settimana di protagonismo della regione.
Nell'incontro, a cui hanno partecipato esperti italiani e
stranieri, ha affrontato i temi relativi alla fase di
produzione, alla fase della raccolta, al post-raccolta, alla
qualità alimentare e alle proprietà salutistiche,
all'utilizzazione industriale degli scarti di lavorazione,
nonché alla promozione dell'immagine dell'uva da tavola
siciliana nei mercati esteri.
Come ha spiegato Rosario Di Lorenzo, docente dell'università
di Palermo ed esperto dei processi e dei prodotti che possono
essere ottenuti dalla corretta gestione della filiera dell'uva
nella fase di produzione primaria (pianta-frutto), "in Sicilia
ci sono due brand, l'uva Canicattì e l'uva Mazzarrone, che
godono di lunghi periodi di produzione grazie agli accorgimenti
adottati ma soprattutto grazie al clima. Il punto di debolezza
può essere l'inerzia varietale, così come gli elevati costi di
produzione. Inoltre, c'è scetticismo nei confronti
dell'innovazione".
Proprio sul fronte delle nuove tecnologie si svolge la
ricerca di Giancarlo Colelli, dell'università di Foggia, esperto
in Postharvest Technology of Horticultural. "La tecnologia
olandese 'Palliflex' - ha detto - consente di mantenere, nella
conservazione dei frutti morbidi, la giusta quantità di ossigeno
e anidride carbonica nelle confezioni, mantenendo il prodotto
fresco più a lungo".
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30 ott. 2015