(ANSA) - PALERMO, 14 OTT - Le saline di Marsala e laguna
dello Stagnone di Marsala (Trapani), che sono il luogo del cuore
Fai per la sezione Expo (dedicata a luoghi legati alla
coltivazione, all'allevamento e alla trasformazione degli
alimenti), saranno raccontati stasera nel padiglione Intesa San
Paolo attraverso contributi video, un intervento dei
protagonisti del luogo stesso e la presenza delle produzioni
tipiche del luogo.
Un paesaggio naturale suggestivo, di rara bellezza per i suoi
colori, i profumi, per i ritmi lenti delle onde del mare che
dolcemente cullano le piccole barche da pesca, per le emozioni
che suscitano i tramonti, per le sue bianche saline con i mulini
a vento. Per la sua storia. La riserva prende il nome dallo
"Stagnone", una laguna che si estende da Punta Alga fino a San
Teodoro e che comprende anche quattro isole: Mozia, Isola Grande
o Lunga, Schola e Santa Maria. È la più vasta della Sicilia ed è
caratterizzata da acque molto basse. La riserva naturale dello
Stagnone si estende dal litorale nord di Marsala, che guarda
l'arcipelago delle Egadi, e proseguendo fino alla città di
Trapani. Il periodo di splendore dello Stagnone si concluse con
la conquista romana e rimase nel silenzio fino alle soglie
dell'età moderna. Infatti, con un notevole salto di secoli, lo
Stagnone tornò ad avere una funzione importante ai tempi della
dominazione spagnola, nel XV secolo, quando lungo il suo
litorale furono costruite le saline e quando si incrementò
l'attività della pesca.
Le saline sono ancora oggi una delle peculiarità della
riserva e possono essere visitate. Così come gli imponenti
mulini a vento che venivano e vengono utilizzati per il
pompaggio dell'acqua e la macinazione del sale. Ma lo Stagnone è
anche un piccolo paradiso per gli appassionati di ornitologia.
In determinati periodi dell'anno diverse specie di uccelli
migratori, cavalieri d'Italia, anatre selvatiche, aironi e
fenicotteri bianchi o rosa, qui nidificano o sostano durante le
loro migrazioni. La riserva accoglie, inoltre, una rigogliosa
vegetazione tipica degli acquitrini salmastri mediterranei: la
Palma nana, i giunchi e le salicornie.
(ANSA).
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30 ott. 2015