Confcoop, pubblico-privato per mondo

A Expo workshop organizzato da Coopermondo e Ministero Affari Es

Redazione ANSA

MILANO - Coniugare l'internazionalizzazione d'impresa con i progetti di cooperazione allo sviluppo, creando forme di collaborazione innovative tra imprese italiane ed estere che grazie al contributo delle cooperative possano portare a uno sviluppo sostenibile dei territori. Se ne è parlato a "Partnership pubblico-privato per una buona internazionalizzazione", il workshop organizzato da Coopermondo - Confcooperative a Expo in collaborazione con il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

"Nei prossimi mesi - ha spiegato la vicepresidente di Coopermondo-Confcooperative, Claudia Fiaschi - l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo sarà pienamente operativa, e saranno avviati progetti in collaborazione con la Cassa Depositi e Prestiti soprattutto nei Paesi individuati come prioritari dal Maeci e dal Mise. In questo modo - ha proseguito - la cooperazione allo sviluppo andrà di pari passo con le iniziative di internazionalizzazione delle imprese, creando nuove possibilità di business per le aziende e opportunità di crescita sostenibile per i territori". Si tratta, ha precisato Fiaschi, di "un modello di sviluppo in cui la cooperazione è innovatrice: la collaborazione tra modelli cooperativi di diversi Paesi, infatti, è già un esempio di come si possa promuovere sostenibilità economica, sociale ed ambientale in tutto il mondo, attraverso l'attenzione al territorio e alle comunità locali".

Durante l'incontro sono state presentate diverse esperienze realizzate da realtà cooperative in Paesi in via di sviluppo. Ad esempio il progetto di Granarolo "Africa Milk Project", che ha vinto il premio "Feeding knowledge" di Expo 2015 come una delle migliori buone pratiche. Finanziata in collaborazione con la Direzione generale della cooperazione italiana allo sviluppo e realizzata insieme all'Ong bolognese Cefa onlus, l'iniziativa è stata avviata in Tanzania nel 2007 e ha portato alla creazione di una cooperativa di produzione di latte che associa oltre 800 allevatori, dà lavoro a più di 1500 persone e distribuisce il latte a oltre 25mile bambini ogni giorno.

Il presidente della Cooperativa Edile Appennino, Giuseppe Salomoni, ha poi illustrato il progetto avviato in Libano per la ricostruzione e il potenziamento del sistema idrico e la raccolta delle acque reflue nell'area di Jbeil. L'opera, finanziata dalla Cooperazione italiana allo sviluppo con 30 milioni di euro, sarà portata a termine in due anni circa e porterà beneficio a oltre 50mila persone.

Tra gli strumenti a disposizione delle imprese per progetti che integrino internazionalizzazione e cooperazione allo sviluppo, Alessandra Spinelli della Dg-DevCo ha presentato due Fondi di finanziamento della Commissione Europea a sostegno dei Paesi in via di sviluppo: il primo (ElectriFI) per accelerare l'elettrificazione delle aree rurali, il secondo, (AgriFI) per aumentare gli investimenti nell'agricoltura di pmi e nell'agribusiness.

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