Uruguay, nel segno della "parrilla"

Per chef Bartesaghi è stata una delle carte vincenti padiglione

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 29 OTT - Una scommessa a favore della qualità del cibo e del servizio, per creare una vera e propria "full immersion" in quello che resta ancor oggi l'epicentro storico e culturale della gastronomia uruguayana, la "parrilla" (grigliata alla brace): è così che il ristorante del padiglione uruguaiano ha portato l'ossessione carnivora del piccolo Paese sudamericano nel cuore della Expo Milano, dove è stato riconosciuta come una delle proposte più attraenti da un'inchiesta della Coldiretti.

Con oltre 80 mila visitatori -una media di 400 pasti serviti a tavola ogni giorno- la "parrilla" uruguaiana, coordinata dall'organismo di promozione nazionale Uruguay XXI insieme all'Istituto Nazionale della Carne (INAC) e quello del vino (INAVI), è stato senza dubbio una delle carte vincenti del padiglione, come ha spiegato all'ANSA Tomas Bartesaghi, uno degli chef convocati a Milano per l'iniziativa.

"Hanno giocato una serie di fattori: anzitutto abbiamo scelto di proporre ai visitatori della Expo una vera e propria esperienza da ristorante, con servizio al tavolo, veri piatti e vere coppe di cristallo", sottolinea Bartesaghi, secondo il quale ha avuto anche importanza "il fatto che eravamo l'unico ristorante che si affacciava direttamente al Decumano, con una decorazione gradevole e soprattutto con il fuoco sempre acceso della 'parrilla', qualcosa che attrae molto al visitatore".

A questo si aggiunge che il breve menu del ristorante rappresentava una vera esperienza gastronomica "all'uruguaiana", spiega lo chef. "Il taglio di carne che ha avuto più successo è stato il 'bife ancho' (che è più o meno una costata, in termini italiani), ma a questo si devono aggiungere anche i vini e perfino l'olio d'oliva del nostro paese. Perfino per il dolce, siccome non potevamo portare 'dulce de leche' dall'Uruguay, lo abbiamo preparato noi stessi, per assicurare ai visitatori quello che resta il dessert nazionale, cioè appunto il budino con 'dulce de leche'".

Fra i molti che hanno fatto i complimenti a Bartesaghi e i suoi colleghi dopo un pasto succulento non sono mancate le celebrity uruguaiane, come l'ex presidente José "Pepe" Mujica e il cantautore Jorge Drexler, che si è esibito all'Expo per la festa nazionale del paese. Ma quello che più ha colpito lo chef è stata la visita della sua prestigiosa collega Elena Arzak, leader della Nuova Cucina Basca, responsabile della cucina del suo ristorante familiare a San Sebastian (tre stelle Michelin), scelta come migliore chef donna del mondo nel 2012. "Era venuta al padiglione spagnolo per un seminario -ha raccontato Bartesaghi- e ci ha visitato a pranzo perché le avevano detto che il nostro era il miglior ristorante della Expo. Ci ha fatto anche i complimenti! Per uno che fa il mio mestiere è un orgoglio immenso ricevere i complimenti di una personalità di questa statura!".

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