(ANSA) - MILANO, 4 GIU - Una mensa alimentata dalle eccedenze
del sito di Expo, che debutta a Milano con la prima cena servita
dallo chef Massimo Bottura: apre nel vecchio teatro di Greco il
Refettorio Ambrosiano. Il progetto - promosso dalla Arcidiocesi
di Milano e da Caritas Ambrosiana, che lo gestirà con la
collaborazione di Expo 2015 - nasce da un'idea dello stesso
Bottura e di Davide Rampello, che hanno coinvolto le eccellenze
della cucina, dell'arte e del design.
Alla base dell'iniziativa, un accordo firmato con Coop - a
cui "si stanno aggiungendo altri operatori", assicurano i
promotori - che ha già consentito dal 6 maggio ad oggi di
recuperare oltre 3 tonnellate di cibo fresco (carne, pesce,
frutta, verdura, focacce e latticini) proveniente dal punto
vendita aperto nel sito espositivo e da altri esercizi. I
prodotti, destinati ad essere buttati, sono stati lavorati dalla
cooperativa il Grigio di Lecco e ridistribuiti alle persone in
difficoltà attraverso i centri di ascolto delle parrocchie e le
mense della città. Ma da questa sera, quando entrerà in funzione
il Refettorio, una parte di queste derrate sarà utilizzata (dal
lunedì al venerdì) da chef di fama internazionale, che si
alterneranno nel corso del semestre universale, per preparare
menù destinati a 96 persone in difficoltà individuate da Caritas
Ambrosiana tra coloro che sono già inserite in un percorso di
recupero. Numerosi i donatori che hanno reso possibile
l'apertura: da designer e artisti (come Mimmo Paladino, Michele
De Lucchi, Piero Lissoni, Fabio Novembre, Gaetano Pesce, Italo
Rota e Patricia Urquiola) ad aziende del calibro, ad esempio, di
Lavazza, San Pellegrino, Enel Cuore, Parmigiano Reggiano,
Federlegno, Alessi, Artemide, Eataly, Kartell, Poliform,
Sotheby's. Gli arredi e le opere d'arte sono stati infatti
donati dagli autori. Una parte delle spese di realizzazione e
gestione sarà poi coperta con i fondi dell'8 per mille alla
Chiesa Cattolica e da un'iniziativa di crowdfunding.
L'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, alla
conferenza stampa di presentazione, si è detto "colpito dalla
capacità degli ideatori di coniugare povertà, bellezza e
gratuità". "Anche la bellezza è una risposta alla fame, e se si
accompagna al cibo spalanca al desiderio del compimento". Scola
ha definito l'iniziativa "non un'operazione sofisticata di
intellettuali ma un gesto di condivisione umana, capace di
parlare a livello non solo cittadino e nazionale ma almeno
europeo" e che rientra nella tradizione cittadina, perché "per
la sua grande storia Milano non può non avere attenzione per chi
ha bisogno".
Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, ha invece
ricordato che "questo luogo sopravviverà ad Expo", diventando
parte dell'eredità dell'evento, mentre il sindaco Giuliano
Pisapia ha sottolineato come il refettorio sia "un tassello di
un mosaico" di quella "lotta agli sprechi alimentari e per il
diritto al cibo che rappresentano una battaglia che Milano ha
fatto propria e sui cui è in prima linea con questo esempio, con
la Carta di Milano e con la Food Policy che il Comune sta
costruendo".(ANSA).
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30 ott. 2015