Si punta a 20 mln biglietti, 10 prima di apertura

Renzi, vinceremo il derby contro chi gode dei problemi

Alfonso Pirozzi POMPEI (NAPOLI)

L'obiettivo complessivo è di 20 milioni di biglietti. Il premier Matteo Renzi, intervenuto oggi agli scavi di Pompei, che hanno fatto da scenario al terzo appuntamento di Expoidee (dopo le tappe di Milano e Firenze) non ha dubbi: "Expo può e deve essere una grandissima opportunità". I risultati, al momento, sono già più che incoraggianti se si considera che, come ha assicurato il commissario Giuseppe Sala, prima dell'apertura "saranno stati venduti circa 10 milioni di biglietti". Ma non solo: l'Expo di Milano batterà il record di presenze di 54 Paesi. E finora - ha ricordato ancora Sala - è stato speso meno del budget assegnato ed è stato dato lavoro a 7500 persone. A Pompei il premier ha voluto anche parlare degli scavi e degli sforzi che sono stati fatti negli ultimi anni. "Vinceremo la sfida di Pompei - ha detto - perché si gioca il derby tra chi gode nel creare problemi e chi punta a risolverli. Saremo sempre testardamente e tenacemente dalla parte della bellezza e di chi i problemi vuole risolverli". Sulla 'tabella di marcia' di Expo il commissario Sala si è detto ottimista perché "i padiglioni in ritardo sono davvero pochissimi. Siamo vicini a preparare tutto", evidenziando che è stato importante il contributo offerto dal presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone. Sulla stessa linea il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina: "Con l'Expo l'Italia può diventare "la patria della bellezza e del diritto al cibo". E sarà dunque "una grande festa delle famiglie italiane" che inizierà il 28 aprile con la presentazione della Carta di Milano che avrà anche una versione per bambini. Beppe Grillo, intanto, ha fatto sapere che non tifa per il fallimento dell'esposizione universale, "perché non fa piacere a nessuno fare delle figuracce - ha detto rispondendo ai giornalisti durante una visita al salone del Mobile, a Milano - ma secondo me sono state pensate male le cose, perché l'idea dell'Expo non era male, era una frammentazione di attività dove i milioni di visitatori li portavi nelle zone di produzione". Ma non sarà solo l'Expo il simbolo dell'Italia che vuole voltare pagina. Le carte della cultura e quella dei beni culturali, infatti, possono risultare quelle vincenti: basta vedere i 'numeri' che hanno fatto gli scavi di Pompei solo nei giorni di Pasqua e Pasquetta con un numero di presenze davvero significativo: 63 mila visitatori in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno "E' importante che il presidente del Consiglio sia qui, perché abbiamo bisogno di recuperare un po' di orgoglio nazionale. Qui a Pompei è stato fatto un lavoro silenzioso, difficile per invertire la tendenza, come dimostrano alcune cifre: sono stati banditi interventi per 107 milioni, sono in corso 22 cantieri", ha sottolineato il ministro della Cultura Dario Franceschini. (ANSA).

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