A Expo con padiglione "minimalista"

Finanziato insieme a Cei e arcidiocesi Milano con 1 mln ciascuno

Redazione ANSA CITTA' DEL VATICANO

(di Fausto Gasparroni) (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 14 APR - "Un padiglione minimalista, molto semplice, ma che vuole avere anche un cuore, nello spirito di papa Francesco". Così il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e Commissario generale della Santa Sede per l'Expo 2015, descrive il padiglione vaticano alla kermesse milanese. Ravasi, oggi in una conferenza stampa in Vaticano, ha definito "quasi una 'spina nel fianco' dell'Expo, sicuramente una 'presenza di eccezione'" quella della Santa Sede alla grande rassegna mondiale sul tema del cibo, "non per la grandezza del padiglione, che come superficie calpestabile interna è di soli 300 mq, quindi una presenza 'essenziale' rispetto alle migliaia di mq di altri Stati, ma perché non propone iniziative o prodotti di tipo commerciale, bensì un messaggio, concentrato come titolo sulle due brevi citazioni bibliche 'Non di solo pane' e 'Dacci oggi il nostro pane'". Il padiglione è della Santa Sede, che ne ha la titolarità, ma è stato organizzato e finanziato paritariamente anche dalla Cei e dall'arcidiocesi di Milano. "Tre enti paritari per quanto riguarda la gestione economica - ha fatto sapere Ravasi -: tutti e tre hanno dato un milione di euro, per un costo complessivo di tre milioni di euro, senza altra erogazione al di fuori di questo". Come atto di mecenatismo, il porporato ha indicato quello della Cattolica Assicurazione che ha assicurato le due opere d'arte esposte nel padiglione, l'"Ultima cena" del Tintoretto proveniente dalla chiesa veneziana di San Trovaso e l'arazzo fiammingo su disegno di Rubens proveniente dal Museo diocesano di Ancona. "Il padiglione è già pronto - ha risposto Ravasi alla domanda se ci siano ritardi come per altre strutture -. Non vogliamo essere troppo orgogliosi: è un padiglione molto meno complesso e molto più sobrio rispetto ad altri che hanno richiesto ben altri interventi". E anche rispetto ai casi di corruzione su cui si è indagato in relazione all'Expo, "l'essenzialità e il rigore" con cui è stato realizzato il padiglione sono un messaggio per tutti: "siamo nella linea degli appelli anti-corruzione di papa Francesco", ha annotato Ravasi. Le due frasi bibliche che fanno da titolo al padiglione, dove chi vorrà potrà anche dare offerte per la carità del Papa, "riescono a presentare i due volti fondamentali di questo simbolo universale che è il cibo. Universale - ha spiegato il ministro' vaticano della Cultura - perché appartiene a tutte le culture e non semplicemente perché l'uomo è ciò che mangia, ma anche per l'aspetto metaforico. E c'è poi l'altro volto, quello spirituale: 'Non di solo pane'...". La presenza della Santa Sede e della Chiesa italiana, quindi, vuole richiamare l'attenzione sulla rilevanza anche simbolica del nutrire e proporre una visione ampia e integrale dei bisogni umani. Attraverso il linguaggio dell'arte (architettura e pittura, ma anche fotografia, cinema e video) saranno evidenziate quattro dimensioni fondamentali: "Giardino da custodire" (ecologica), "Cibo da condividere" (economica-solidale), "Un pasto che educa" (educativa) e "Un pane che rende presente Dio nel mondo" (spirituale, legata al tema dell'Eucaristia). Mons. Domenico Pompili, portavoce della Cei, ha sottolineato quello che la Chiesa in Italia già fa per garantire l'alimentazione a chi ne è privo: "Circa quattro milioni sono le persone stimate al di sotto della soglia alimentare, di cui il 70% cittadini italiani, e sono circa 15 mila le strutture caritative sul territorio che, attraverso i banchi alimentari, le mense o altre forme di intervento più innovative, offrono aiuto a chi ne ha bisogno". Pompili ha parlato dell'impegno ecclesiale attivo sul piano culturale, su quello della sensibilizzazione ed educazione al corretto uso del cibo e sul piano più strettamente operativo. Oltre mille le iniziative diocesane anti-crisi in corso dal Nord al Sud della penisola. Nel segno di un messaggio di solidarietà - ha illustrato il vicario episcopale mons. Luca Bressan - anche le iniziative della diocesi di Milano per diffondere i contenuti della partecipazione della Chiesa all'Expo: come l'incontro inaugurale del 18 maggio, in piazza Duomo, dove si cercherà di far riflettere sulle "grandi iniquità che affliggono il pianeta e che sono continuamente denunciate anche da papa Francesco", o come l'incontro finale del 27 ottobre, un appuntamento interreligioso che vorrà sottolineare il ruolo delle "religioni come cibo dello spirito". (ANSA).

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