(ANSA) - MILANO, 6 APR - ''Stamattina ero ottimista e lo sono ancora'': Emilio Pizzi è forse la persona più adatta a parlare dell'andamento dei lavori del Padiglione Italia, cioè la serie di edifici del nostro Paese all'esposizione universale.

Oltre ad essere docente della facoltà di Architettura del Politecnico, è infatti il Quality Control manager di Padiglione Italia, in pratica un supervisore. E la preoccupazione e le critiche degli ultimi giorni gli hanno dato fastidio. Vorrebbe che ''si parlasse della gente che è lì dentro a lavorare, chi ha dato l'anima''. Si tratta di una bella scommessa che secondo lui può essere vinta. Sull'albero della vita - la struttura di 25 metri d'altezza che garantirà oltre 1200 spettacoli nei sei mesi di apertura di Expo - è iniziato il montaggio degli effetti speciali, come i ventagli che si apriranno con l'aspetto di fiori.

La centrale idrica e la cabina di trasformazione ''sono pressoché montate'', si lavora ''a tutto spiano'' alla pavimentazione. Non devono più arrivare forniture ''e quello che resta da fare è il montaggio''. Palazzo Italia, l'edificio di cinque piani che resterà anche dopo l'expo, è a buon punto: entro il 15 aprile inizierà lo smontaggio delle gru (sarà segno che il rivestimento esterno in cemento bianco è stato montato), mentre si sta montando la grande vela in vetro.

''Bisogna iniziare a pensare cosa fare di Palazzo Italia dopo Expo - ha aggiunto -. Capire il contesto, che è un edificio senza parcheggi''. Difficile possa essere utilizzato in modo proficuo dall'Università Statale che sul sito di Expo vorrebbe fare un suo campus. Un'ipotesi, secondo Pizzi, potrebbe essere quella già ventilata di un futuro come museo. L'idea, ha confermato Giuliano Pisapia, potrebbe essere quella di ''una città dell'innovazione e della ricerca'', ma c'è tempo per pensare a questo e, secondo il sindaco, anche per pensare al dopo expo in generale. (ANSA).