(di Michela Nana)
(ANSA) - MILANO, 22 OTT - A Expo nasce la Carta europea
contro lo spreco alimentare, elaborata dai giovani di oltre 40
scuole di sette Paesi europei (Italia, Belgio, Spagna,
Portogallo, Cipro, Regno Unito e Francia). Il documento è stato
presentato all'esposizione nel padiglione di Cascina Triulza,
nel corso del I Forum europeo dei giovani e degli enti locali
contro lo spreco alimentare e per il diritto globale al cibo. Al
progetto hanno preso parte anche gli enti locali, oltre 50
municipalità di cui 28 italiane.
La Carta contiene una serie di azioni concrete e di
suggerimenti da applicare a livello territoriale per ridurre lo
spreco alimentare, dalla casa, fino al supermercato e al
ristorante. Tra le ottanta azioni raccolte anche quella di
rendere obbligatoria la 'doggy bag', cioè la possibilità di
portarsi via gli avanzi dai ristoranti o dalle mense pubbliche,
di migliorare l'etichettatura dei prodotti alimentari e usare
bottiglie di vetro al posto di quelle in plastica per l'acqua.
Ai supermercati attraverso una apposita legge si dovrebbe
permettere di redistribuire i cibi in scadenza. Le scuole
inoltre, come suggerisce la Carta, potrebbero diventare dei
centri di raccolta per il cibo in avanzo a servizio della
comunità. Il progetto che è realizzato con il patrocinio
dell'Unione europea "mette a fuoco il problema dello spreco
alimentare che ha come causa anche la mancanza di consapevolezza
ed educazione da parte dei cittadini - ha spiegato la project
manager di Felcos Umbria, che lo ha promosso, Rita Biconne - c'è
scarsa informazione sul problema e delle conseguenze dell'atto
di sprecare nel quotidiano. Per questo abbiamo deciso di
coinvolgere le scuole primarie e secondarie, oltre che i
Comuni". Tra i Comuni italiani coinvolti anche quelli dell'area
metropolitana di Milano (Agrate Brianza, Cornaredo, Cassina de
Pecchi, Sesto San Giovanni, Rozzano), Pavia, Perugia, Arezzo.
La Carta che ha l'obiettivo di combattere lo spreco di cibo è
stata elaborata attraverso un processo partecipativo dal basso,
che ha coinvolto le giovani generazioni, per creare un'alleanza
europea di giovani che possa esercitare pressione sulle
istituzioni per diffondere nuovi modelli di sviluppo e stili di
vita sostenibili. Il progetto si propone di avere un impatto
positivo anche sul diritto al cibo e sulla sicurezza alimentare
nei Paesi in via di sviluppo, incoraggiando le autorità locali
europee partner e le loro reti a realizzare iniziative di
cooperazione decentrata, finalizzate al miglioramento della
sicurezza alimentare.(ANSA).
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