L'Expo visto dal carcere

Gli elaborati degli studenti della casa circondariale Dozza

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 3 GIU - Com'è l'Expo visto dal carcere? A spiegarlo sono i detenuti della casa circondariale Dozza, studenti nella sede distaccata dell'istituto di istruzione "J.M.

Keynes" di Castel Maggiore, in provincia di Bologna. In quattro elaborati, svelano i propri pensieri sul tema dell'Esposizione, "Nutrire il pianeta, energia per la vita".

IL DIRITTO ALLA NATURA COME PRESUPPOSTO DI CITTADINANZA AGROALIMENTARE Perché una pianta di basilico può fare la differenza? In un carcere ancor prima di diritto alla cittadinanza agroalimentare bisogna parlare di diritto alla natura. Ovunque guardi vedi solo grate, inferriate e cemento. L'unico momento in cui si ha contatto con la natura è il giorno in cui si va al campo: si tolgono le scarpe per calpestare l'erba con i piedi, si raccolgono piccoli fiori da portare in cella e che vengono messi in un bicchiere con un po' d'acqua ma appassiscono subito. Dalla finestra di un corridoio della sezione si vedono ettari di campi coltivati: a primavera vi è la semina e giorno dopo giorno migliaia di piantine verdi crescono e poi vengono a maturazione.

Il giorno del raccolto è come un giorno di lutto: i macchinari tagliano e tutta quella "voglia di vivere" scompare. (Antonio) Due persone in una cella con poco spazio; un arredo fatto di cartoni e colla. Basterebbe un fiore per fare la differenza ma non è legale, non è legale avere una pianta di rose ed il suo profumo. (Enis) Tra pareti grigie e fredde senza neppure una misera piantina di basilico o prezzemolo: per questa ragione l'affinità che ho con il verde è sinonimo di libertà. (Vincenzo) Prendersi cura del basilico o del prezzemolo, piante che profumano e che arricchiscono il nostro cibo sarebbe una responsabilità che mi aiuterebbe a migliorare a comprendere con quale fatica i miei genitori coltivano quella terra, che poi è stata chiamata "La terra dei fuochi". (Francesco) Un pianta di basilico in cella può abbattere un pregiudizio istituzionale, secondo il quale si pensa che il detenuto possa utilizzare il vaso di una pianta come possibile nascondiglio, e può essere di giovamento visivamente, all'odorato, psicologicamente e come nutrimento fisico. (Alessandro) Le piante sono utili all'uomo nel tempo: oltre al cibo danno riposo alla mente, aiutano a recuperare energia psichica riducendo lo stress (Numair).

Tutto ciò che è verde significa vita e speranza: gli alberi, l'erba, tutti i fiori per noi in carcere rimangono solo un grande desiderio. Possiamo dire che siamo isolati dalla natura (Catalin).

IL DIRITTO ALLA NATURA È ANCHE PER ME Sono una persona che ha commesso dei reati./Sì, è giusto che io venga punito, ma datemi un fiore rosso, per non/dimenticare l'amore./Sto scontando la mia pena con dignità,/ma datemi un fiore, così che io possa ancora credere che l'amore ci sia./Sono una persona come voi,/sono fatto di carne ed ossa, come voi./Ho i miei sentimenti, come voi./Ho bisogno di un fiore, come voi./Anche io ho bisogno dei miei sentimenti, come voi./Lo voglio toccare con le mie mani,/in modo da sentirne il profumo./Per me, la natura è un albero./Per me, la vita è una pianta./Per me, l'amore è un fiore, una rosa./Se ci sarà una pianta nella mia stanza io avrò cura di lei,/le donerò dell'acqua ogni mattina, così crescerà, a poco a poco, davanti a me./Questo mi fa sentire utile. (Atarib) EXPO 2015: UN'ECCELLENZA ITALIANA, E NON SOLO Sono straniero, detenuto in un carcere italiano, ma so che l'EXPO di Milano è importante. Persone provenienti da tutto il mondo parteciperanno per conoscere cose nuove, per migliorare quelle che già esistono. Ad esempio, l'agricoltura: si produce di più, ma la qualità è più bassa a causa delle sostanze chimiche; l'industria ha cambiato il clima, rilasciando fumo nell'atmosfera, derivante anche dai rifiuti bruciati. Ad Expo queste cose possono cambiare in meglio: ottenere ad esempio nuove energie, come quella del vento, quella dell'acqua, e quella ottenuta grazie ai pannelli solari. Anche per questo molte persone si incontreranno ad EXPO 2015. (Enis) PAZZA IDEA L'individuo pensa che buttando un mozzicone di sigaretta a terra, non si arrechi alcun danno all'ambiente. Quanto tempo può servire per smaltire un mozzicone di sigaretta? Un'idea sarebbe di raccoglierli in appositi contenitori ed avviare un processo di trasformazione: igienizzarli, bonificarli, triturarli, portarli ad una consistenza pastosa tale da poterli impiegare nella realizzazione di suole per scarpe. Sarebbe interessante avviare questo progetto all'interno degli istituti penitenziari, dove si trasformerebbe e lavorerebbe il prodotto. Perché fare tutto ciò in carcere? Perché in carcere la sigaretta è un elemento molto presente simbolicamente e di fatto. Potrebbe essere un modo per passare il tempo, per sentirsi utili e i tanti mozziconi di sigaretta buttati per terra sparirebbero.

(Giuseppe) (ANSA).

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