(ANSA) - MILANO, 26 MAG - Frutti e ortaggi giganti
potrebbero presto divenire realtà. La svolta arriva dalla
comprensione dei geni che controllano le cellule staminali dei
pomodori più grandi esistenti in natura, i 'cuore di bue'.
Grazie allo studio, il ricercatore Zachary Lippman dei
laboratori Cold Spring Harbor di New York ha scoperto un
'interruttore' potenzialmente in grado di attivare gli stessi
geni in ogni altra pianta e ottenere così frutti con dimensioni
da record.
Allo stato selvatico la quasi totalità di frutta e ortaggi è
molto più piccola di come siamo abituati a conoscerla. Solo
secoli di incroci e selezioni operati dagli agricoltori hanno
permesso di ottenere varietà più grandi. È il caso anche del
pomodoro, 'naturalmente' grande come una bacca, ma di cui
esistono oggi molte varietà come il 'cuore di bue', che arrivò
in Europa trasportato dagli spagnoli agli inizi del 16esimo
secolo e che può pesare fino a 500 grammi.
La chiave, secondo gli esperti, risiede nel numero delle cellule
staminali del frutto e in due geni 'antagonisti' che comandano
le staminali: uno, chiamato 'Wuschel', le fa proliferare, mentre
l'altro, denominato 'Clavata', le limita. Quando mancano uno o
più zuccheri a Clavata, Wuschel invia il segnale di produrre più
cellule staminali, senza però inviare un segnale di stop. Il
risultato sono troppe cellule staminali e frutti giganti. Stando
a Lippman, "regolando il numero degli zuccheri è possibile
mettere a punto un modello di crescita che permetterebbe ai
coltivatori di personalizzare la pezzatura dei frutti". (ANSA).
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