(ANSA) - MILANO, 23 APR - Un extravergine d'oliva buono non
si riconosce dal colore verde intenso, né dalla torbidità. A
smentire due falsi miti è l'esperto di oli Marco Oreggia,
curatore della guida "Flos Olei". Intervistato dall'ANSA su
domande degli studenti dell'istituto alberghiero romano
'Artusi', Oreggia mette in guardia su alcuni presunti indici
della qualità dell'olio e su chi, per esibirli, usa bottiglie di
vetro trasparente, "deleterie per la conservazione".
"È scientificamente provato che il verde piace più del giallo,
ma il colore dell'olio non è assolutamente indice di qualità",
afferma Oreggia. "Il colore dipende dalle clorofille, che hanno
un decadimento abbastanza rapido. Ci sono oli che da subito
hanno un colore giallo paglierino o giallo dorato. La quantità
di clorofilla che passa nell'olio può variare di anno in anno in
uno stesso uliveto, in base alla stagionalità e soprattutto alla
luce".
L'olio torbido viene a volte associato a una maggiore genuinità,
"ma non è così. La mucillagine che intorbida l'olio dà vita a
fermentazioni anaerobiche che producono difetti. Per questo è
bene acquistarlo limpido, filtrato", spiega Oreggia.
Se colore e torbidità non significano che l'extravergine è di
qualità, ci sono però alcuni produttori che vendono l'olio in
bottiglie trasparenti proprio per mettere in mostra queste due
caratteristiche."Le bottiglie trasparenti sono deleterie",
sottolinea l'esperto. "Bisogna considerare che l'olio è
fotolabile, cioè si rovina se esposto alla luce e soprattutto
perde vitamina E, oltre che termolabile (la temperatura ideale
di conservazione è tra i 12 e i 16 gradi, sopra e sotto subisce
alterazioni) ed è ossidabile, cioè a contatto con l'ossigeno
tende a irrancidirsi. Per questo le bottiglie devono essere
scure e quelle ideali sono di piccola taglia, da 250 o 500
millilitri. Se si acquista una lattina da 5 litri è importante
fare subito il travaso in bottiglia", proprio per limitare
l'ossidazione.
In Italia esistono più di 500 varietà di oliva, "un patrimonio
unico se si considera che nel mondo le cultivar sono
1.000-1.300". Le caratteristiche aromatiche degli extravergine
dipendono dalle varietà ma sulla qualità, sottolinea Oreggia,
"incide soprattutto la buona prassi dell'uomo: come e quando
raccoglie le olive - meglio una raccolta anticipata, perché più
l'oliva matura più perde le cariche fenoliche, che sono i
muscoli dell'olio e gli conferiscono una maggiore resistenza
all'ossidazione -, entro quanto tempo le porta al frantoio, come
le lavora e a che temperature, e infine come conserva l'olio".
(ANSA).
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