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Isin, mandare all'estero combustibile nucleare esaurito

Direttore Pernice a Ecomafie, non sicuro stoccaggio in Piemonte

Redazione ANSA
ROMA - La necessità di "risolvere con urgenza" il problema dell'invio all'estero del combustibile esaurito ancora presente in Italia è stata sottolineata oggi dai vertici dell'Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) nell'ambito di un'audizione sull'attività dell'Isin e sulla situazione dei rifiuti radioattivi presenti in Italia.

In particolare rispetto alle 13 tonnellate stoccate presso il deposito Avogadro di Saluggia (Vercelli), il direttore dell'Isin Maurizio Pernice e il vice direttore vicario Lamberto Matteocci, hanno affermato come "lo stoccaggio nel sito non dia tutte le garanzie di sicurezza richieste a livello internazionale, considerando sia la vetustà dell'impianto, sia anche il protrarsi dei tempi di permanenza del materiale radioattivo".

Nel precisare che al combustibile di quel deposito si aggiungono quantitativi più limitati tra cui 1,7 tonnellate nel sito Itrec di Rotondella (Matera) e 0,7 tonnellate nel centro di ricerca di Ispra (Varese), i vertici dell'Isin - riferisce la Commissione Ecomafie - hanno osservato che per le barre presenti alla Itrec "al momento non esistono processi consolidati di ritrattamento che possano offrire adeguate garanzie e si sta quindi optando per lo stoccaggio a secco presso il sito", mentre in riferimento al reattore di Ispra, la situazione si risolverà con un accordo transattivo stretto tra il governo italiano e la Commissione europea".

Sui fusti rinvenuti a fine maggio nel sottosuolo del sito ex Sorin di Saluggia, Pernice e Matteocci hanno spiegato che Arpa Piemonte, delegata alle indagini dalla procura di Vercelli, sta completando la caratterizzazione. A un primo esame visivo, i fusti apparivano contenere rifiuti molto datati.

Rispetto all'operatività dell'Isin, Pernice ha evidenziato numerose difficoltà, tra cui il limitato numero di personale tecnico a fronte della quantità, importanza e delicatezza delle funzioni da svolgere, e la limitata disponibilità di personale con competenze amministrative. Isin sta lavorando a una guida tecnica per fare chiarezza sui requisiti per il deposito temporaneo dei rifiuti a più alta attività.

"Auspico che Isin venga presto messa nelle condizioni di essere pienamente operativa e che la Cnapi e il Programma Nazionale arrivino il prima possibile, come presupposto anche per inviare all'estero il combustibile esaurito ancora presente in Italia", ha detto il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli, spiegando che "tutte queste azioni garantirebbero una maggiore sicurezza sul piano della gestione dei rifiuti radioattivi nel nostro Paese e contribuirebbero a ridurre le legittime preoccupazioni dei cittadini".

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