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Min.Ambiente, pagare sacchetti, prezzo su scontrino

Circolare interpretativa inviata a grande distribuzione

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Le borse di plastica di qualsiasi tipo "non possono essere distribuite a titolo gratuito" dai supermercati, e "il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino". Sono questi i punti salienti della circolare interpretativa emessa oggi dal Ministero dell'Ambiente in materia di sacchetti biodegradabili e inviata alla grande distribuzione (Coop, Federdistribuzione e Conad). Le norme citate dal Ministero nella sua circolare, per chiarire l'applicazione della nuova normativa, risalgono al decreto legislativo 152 del 2006. Riguardo alla possibilità per i consumatori di portare i sacchetti per l'ortofrutta da casa (risparmiando la spesa per i loro acquisto), il Ministero dell'Ambiente "ritiene che sul punto la competenza a valutarne la legittimità e la conformità alle normative igienico-alimentari spetti al Ministero della Salute". Quest'ultimo proprio stamani ha reso noto che è possibile portare da casa sacchetti monouso per l'ortofrutta, mentre non è possibile riutilizzarli, per il rischio di contaminazioni batteriche.

Ministero della Salute. No alla possibilità di riutilizzare i sacchetti per la spesa di frutta e verdura perchè sussiste un rischio di eventuali contaminazioni, ma "non siamo contrari al fatto che il cittadino possa portare i sacchetti da casa, a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti". E' questa la posizione ufficiale del ministero della Salute, come spiega il segretario generale del dicastero Giuseppe Ruocco. "Il riutilizzo dei sacchetti - ha affermato Ruocco - determinerebbe infatti il rischio di contaminazioni batteriche con situazioni problematiche". Il titolare dell'esercizio commerciale, ha aggiunto il segretario generale del ministero della Salute, "avrebbe ovviamente la facoltà di verificare l'idoneità dei sacchetti monouso introdotti".

Codacons. Sui sacchetti biodegradabili a pagamento il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia. Lo annuncia con un comunicato l'associazione dei consumatori, che ha deciso di lanciare una battaglia legale contro la misura. "Chiediamo alle Procure di aprire indagini sul territorio alla luce del possibile reato di truffa, verificando il comportamento di ipermercati, supermercati ed esercenti nella vendita dei sacchetti biodegradabili - spiega il presidente Carlo Rienzi - Questo perché stanno arrivando segnalazioni da parte dei consumatori di tutta Italia che denunciano come il costo degli shopper venga loro addebitato anche in assenza di acquisto dei sacchetti, in modo del tutto illegittimo". In sostanza, denuncia il Codacons, se un consumatore decide di acquistare un prodotto ortofrutticolo sfuso senza imbustarlo, ad esempio un ananas, un mango o anche una sola mela, al momento della pesatura la bilancia emette uno scontrino che contiene già al suo interno l'addebito di 2 o 3 centesimi di euro per il sacchetto di plastica. Critico inoltre il Codacons verso il Ministero della Salute che oggi ha detto "no" alla possibilità di riutilizzare i sacchetti per la spesa di frutta e verdura perché sussisterebbe un rischio di eventuali contaminazioni. "Si tratta di una assurdità clamorosa - attacca il presidente Rienzi - Se il consumatore porta il sacchetto pulito da casa non esiste alcun rischio di contaminazione, semmai è l'ortofrutta esposta in vendita che può contaminare le buste della spesa. Non si capisce poi perché un sacchetto riutilizzabile possa contaminare frutta e verdura e lo stesso discorso non valga per le scarpe, le borse, gli zaini, i cappotti, i guanti indossati dai cittadini che entrano in un supermercato". L'associazione infine annuncia una istanza d'accesso al Mise per conoscere quali aziende producono bio-shopper in Italia, quali sono i loro profitti e l'entità delle tasse pagate nel nostro paese, ed eventuali rapporti tra i vertici di tali società e membri del Governo e del Parlamento.

Federdistribuzione. 'Il fatto che si possano portare da casa sacchetti nuovi per la spesa di frutta e verdura è pura teoria, perché il consumatore per essere in regola dovrà trovare esattamente quelli che si usano nei punti vendita, dello stesso peso, biodegradabili e biocompostabili''. A parlare all'ANSA è il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli, in merito alla vicenda dei sacchetti bio per gli alimenti su cui oggi il ministero della Salute ha aperto alla possibilità che il cittadino possa portare i sacchetti da casa, a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti. ''Quello che chiediamo ai tre ministeri coinvolti - afferma il presidente di Federdistribuzione - è più semplificazione e più chiarezza per non creare confusione nel consumatore e nei punti vendita''.

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