Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Agronomo, produzione olio di palma non distrugge biodiversità

In Malesia tutelato 50% superficie foreste

Redazione ANSA ROMA

Non è l'olio di palma a distruggere la biodiversità, quanto la gestione di qualsiasi coltura, si tratti di grano o di soia. A parlare è Pierre Bois d'Enghien, agronomo ed esperto ambientale belga, che ha lavorato per molti anni nelle piantagioni e nello sviluppo agricolo in Africa; oggi è impegnato come auditor dell'organizzazione internazionale Rspo (Roundtable on Sustainable Palm Oil), che garantisce la sostenibilità di tutta la filiera dell'olio di palma. L'agronomo ricorda che sono molti i paesi produttori di olio di palma fortemente impegnati a garantire la biodiversità e la protezione delle foreste, a partire dalla Malesia, che tutela oltre il 50% della sua superficie. ''E' un impegno ambientale molto positivo, che nessun paese europeo, compresa l'Italia in proporzione, può eguagliare'', spiega Bois d'Enghien, nel sottolineare che proprio in Italia è stato creato un forte malinteso sull'olio di palma, coltura straordinaria in quanto produce fino a 10 volte in più di altre oleaginose come la soia e richiede anche molto meno risorse. Stando agli ultimi dati, l'agronomo ricorda che la produzione di 1 tonnellata di olio di soia necessita di una quantità di terra 10 volte superiore a quella per produrre la stessa quantità di olio di palma, 6 volte in più di energia e circa 15 volte in più di pesticidi; ed è per questo che la palma da olio ha di fatto un impatto ambientale molto più basso rispetto alle altre colture. In base ad un recente studio commissionato dalla Ue, il belga ricorda che ''la soia è responsabile del doppio della deforestazione contenuta nei prodotti di consumo rispetto all'olio di palma e nonostante questo, è proprio quest'ultimo ad essere discriminato''.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA