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Congo, a rischio il parco nazionale Virunga

National Geographic, patrimonio umanità ma tra i più pericolosi

Redazione ANSA

ROMA - Nel 1994 il conflitto scoppiato in Ruanda si è esteso al Congo: più di un milione di civili sono fuggiti dal Paese, insediandosi in campi incredibilmente sovraffollati ai margini del Parco Virunga. Il 14 luglio alle 22.55, National Geographic (Sky, canale 403) ripercorre in 'Explorer - Virunga': un parco da salvare, i conflitti che stanno mettendo in pericolo il più antico Parco Nazionale d'Africa: 8000 km quadrati tra montagne innevate, vulcani, savana, paludi, foreste tropicali.

Un paradiso di biodiversità, dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità, che tuttavia è da considerarsi come una delle zone più instabili del pianeta. La maggior parte di queste persone è costretta a vivere in estrema povertà. Una situazione diventata terreno fertile per gruppi di milizie armate che reclamano, con la forza, di poter usufruire delle risorse naturali di cui dispone il Parco Nazionale di Virunga.

I ranger del Parco svolgono con coraggio il proprio ruolo a difesa dell'incredibile biodiversità presente a Virunga, tuttavia, in questo territorio dilaniato da guerre e interessi, rimangono sempre più spesso vittime di omicidi ed episodi di violenza.

Basti pensare che dal 1996 sono stati uccisi 152 guardaparco. In questo precario equilibrio, le innumerevoli specie protette presenti nel Parco vengono utilizzate come pedine di una sanguinosa partita a scacchi; e primi tra tutti, i gorilla di montagna. Il Parco di Virunga è considerato il loro habitat naturale, con oltre 400 degli ultimi 880 gorilla di montagna rimasti sul pianeta si trovano nel Parco nazionale più antico d'Africa.

Ulteriore elemento di instabilità è rappresentato dall'industria petrolifera, che attraverso metodi più o meno legittimi cerca di estrarre le risorse del Parco. Nel 2010, per esempio, la Soco International di Londra ha ottenuto il permesso di perlustrare circa metà del Parco. Solo l'insurrezione degli ambientalisti e dell'opinione pubblica ha, per il momento, bloccato qualsiasi tentativo di estrazione petrolifera. Quale speranza in una situazione così critica? Emmanuel de Merode, dopo essere scampato a numerosi attentati, dirige il Parco di Virunga.

È diventato l'uomo simbolo della difesa dell'ambiente in una zona dilaniata dalla guerra e ha dato avvio ad un ambizioso progetto per produrre energia idroelettrica dalle acque dei fiumi del Virunga che dovrebbe portare corrente a un quarto delle abitazioni nella zona e creare almeno 60mila posti di lavoro. Ranger, milizie armate, giganti dell'industria petrolifera…un patrimonio dell'Unesco come campo di battaglia. 

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