ROMA - Gli ultimi paradisi selvaggi, quelli dove si può ancora avere la fortuna di incontrare animali a rischio d'estinzione, arrivano a Roma con la mostra "A tu per tu con la natura" del fotografo Simone Sbaraglia. L'esposizione, promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e ospitata dal Museo Civico di Zoologia dall'8 luglio al 18 settembre, raccoglie gli scatti realizzati dall'autore negli angoli più remoti del Pianeta per restituirne la bellezza, ma anche per lanciare l'allarme su ecosistemi ormai fragili, da preservare per le generazioni future.
La mostra offre il punto di vista della natura attraverso colori, forme, sguardi, panorami mozzafiato. Le sette sezioni in cui è divisa l'esposizione - Ecosistemi, Volti, Luoghi, Momenti, Ritmo, Amore, Forme - sono la declinazione estetica del mondo naturale.
"Anche questa volta alla base del mio lavoro c'è la bellezza, mia personale ossessione - dice Sbaraglia- quella bellezza senza cui tutto diventa degrado e corruzione. La bellezza che fa da contrasto al dilagare di superficialità e ingiustizia e che è sinonimo di equilibrio e armonia".
Il titolo della mostra trae spunto dall'approccio di Sbaraglia alla fotografia naturalistica, che è quello di essere "a tu per tu", cioè a stretto contatto, a breve distanza. E dagli incontri ravvicinati nascono anche situazioni emozionanti.
"Nel viaggio a Sulawesi per fotografare i macachi neri, specie ad altissimo rischio d'estinzione, ho vissuto per tre settimane seguendo lo stesso branco", racconta il fotografo. "Inizialmente al mio arrivo scappavano tutti, ma pian piano si sono abituati alla mia presenza fino a considerarmi uno di loro. Un giorno un giovane maschio, vedendomi arrivare, è sceso dal suo ramo per venirmi in braccio, dandomi delle pacche sulla spalla in segno di amicizia e accettazione".