Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

A Lione viaggio nella magica natura dell'Antartico

Al Musée des confluences, 10 anni dopo 'La Marcia dei pinguini'

Redazione ANSA
(di Chiara Rancati) PARIGI - Una mostra "allo stesso tempo estetica e scientifica", che vuol essere "una vera ode alla biodiversità polare e alla sua protezione". E' 'Antarctica', la grande mostra della seconda metà del 2016 al Musée des Confluences di Lione, spazio espositivo nato poco meno di due anni fa con l'obiettivo di raccontare le interconnessioni tra scienza e società.

Il progetto nasce dall'incontro tra i curatori del museo e il regista Luc Jacquet, che dieci anni dopo il suo film premio Oscar 'La marcia dei pinguini' è tornato al Polo Sud per una nuova serie di riprese, con tecnologie e materiali perfezionati.

Per 45 giorni, accompagnato da due fotografi naturalisti specializzati in biologia marina e scenari estremi, il cineasta ha raccolto immagini e video di flora e fauna, terrestre e acquatica, nell'area che circonda la base antartica francese Dumont d'Urville, nella Terra Adelia. Da questi sguardi plurali e incrociati è scaturito il percorso immersivo dell'esposizione, che, nelle parole degli allestitori, "mette il visitatore in equilibrio tra due mondi", la distesa ghiacciata "brutale, spazzata dai venti e popolata da rare specie" al di sopra della banchisa, e le acque "serene e pullulanti di vita" al di sotto. L'esperienza è multisensoriale, visiva e sonora, grazie alla diffusione di video ad alta definizione, e si sposta dal registro della scienza a quello delle discipline artistiche, dalla spiegazione razionale all'effetto emotivo. Con la voglia di stupire, ma anche di sensibilizzare all'importanza di proteggere questo ecosistema unico, messo a rischio dai cambiamenti climatici. "Raccontare la nostra spedizione sotto forma di mostra mi ha permesso di esplorare un nuovo modo di narrazione - spiega Jacquet - In uno spazio a 360 gradi, il visitatore può essere totalmente immerso in un paesaggio che in realtà è inaccessibile e ostile, che sia terrestre o sottomarino. L'esposizione è un'esperienza, un viaggio che fa nascere sensazioni, emozioni".

Le immagini faticosamente raccolte dalla sua troupe sono infatti, secondo il regista, una "testimonianza unica del carattere eccezionale e fragile della vita su questo continente", ed esporle così è il modo più efficace per spiegare l'importanza di tutelarla. Inaugurata il 26 aprile, la mostra resterà aperta fino alla fine di quest'anno.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA