Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

I turisti favoriscono la diffusione di specie invasive

Trekking e pesca veicolo per invasione di piante o batteri

Redazione ANSA ROMA

Le specie invasive - piante ma anche semplicemente batteri - hanno mille risorse, compreso quella di essere quasi degli autostoppisti: viaggiano anche a carico di ignari turisti nascondendosi - ad esempio - nelle suole delle scarpe da trekking o in altre attrezzature sportive non lavate prima di essere rimesse nei bagagli. Con esiti ugualmente devastanti sugli ecosistemi che invadono. È la conclusione cui sono giunti dei ricercatori dell'Università britannica di Leeds in uno studio pubblicato su Plos One che per la prima volta ha esplorato il legame globale fra turismo e proliferazione di specie invasive.

Spedizioni e attività industriali, spiegano gli scienziati, sono il principale veicolo di diffusione delle specie invasive.

Il turismo veniva considerato un fattore quasi accessorio o comunque accertato solo in casi specifici, mentre mancava uno studio di più ampio respiro. L'analisi dei ricercatori inglesi ha invece mostrato che le specie non native sono significativamente più comuni in aree del globo ad alta densità turistica.

Le attività che aiutano piante e animali a invadere nuovi territori sono molteplici e spaziano dalle escursioni in mountain bike o a cavallo al kayak, ma anche la pesca. Il turismo certo non sarà il maggior veicolo di "invasioni" di nuove specie nel globo, ma ad esempio - notano gli scienziati - è l'unico mezzo per l'arrivo di specie non autoctone negli angoli più remoti del mondo, come i poli o le isole nel mezzo degli oceani.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA