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Trasporti, la sfida dell'Ue per un sistema green

Commissario Bulc, puntiamo a decarbonizzione e digitalizzazione

Redazione ANSA

I trasporti incidono per il 25% sulle emissioni di gas serra nell’Unione europea e sono la seconda causa di inquinamento dopo l’energia. E’ quindi una sfida consistente, quella della decarbonizzazione del settore attraverso la transizione verso una mobilità a basse emissioni o a emissioni zero, in cui è impegnata la Commissione europea. Non solo per raggiungere gli obiettivi climatici per fermare il riscaldamento globale ma anche per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città. Per l’Unione europea è anche un’opportunità per modernizzare l’economia europea e rendere l’industria competitiva.

"Finora, però, non si è fatto abbastanza per un trasporto intelligente" ha ammesso recentemente il commissario ai Trasporti Violeta Bulc avvertendo che "se non facciamo niente il settore sarà il più grande emettitore di CO2 dopo il 2030". Considerato anche che il settore dei trasporti nell'Ue dipende ancora dal petrolio per circa il 94% del suo fabbisogno di carburanti, obiettivo del commissario Bulc "è avere un sistema di trasporti di qualità elevata, decarbonizzato, completamente integrato ed efficiente". Le parole d’ordine, per il commissario, sono decarbonizzazione, digitalizzazione, investimenti.

L’Ue ha delineato il futuro del settore dei trasporti europeo in una serie di documenti strategici: la strategia Europa 2020, la tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050 e la tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti - per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile (chiamata anche libro bianco sui trasporti del 2011). Questi documenti indicano le sfide che il settore dei trasporti dovrà affrontare: sviluppare un sistema competitivo, ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di petrolio e ridurre le emissioni di carbonio prodotte dai trasporti del 60% entro il 2050 (rispetto ai livelli del 1990), sostenendo allo stesso tempo la crescita e l’occupazione.

La Strategia per la mobilità a basse emissioni delineata dalla Commissione Ue nel luglio scorso contiene un pacchetto di misure che costituiscono i principi guida per gli stati membri con una sollecitazione a investimenti e all’azione in tutti i settori dei trasporti. I principali elementi della strategia sono: aumentare l'efficienza del sistema dei trasporti con la valorizzazione delle tecnologie digitali, prezzi più competitivi e passaggio a forme di trasporto a più basse emissioni. Accelerare la distribuzione di energia alternativa a bassa emissione, come ad esempio i biocarburanti avanzati, l'elettricità (meglio se prodotta da fonti rinnovabili), l'idrogeno e combustibili sintetici rinnovabili, e rimuovere gli ostacoli alla elettrificazione dei trasporti Andare verso veicoli a emissioni zero.

TRASPORTO SU STRADA Le città e le autorità locali sono cruciali se incoraggiano la diffusione di piste ciclabili, trasporto pubblico e mezzi condivisi per ridurre congestione del traffico, inquinamento e rumore. Un contributo importante può arrivare dalla digitalizzazione. il trasporto su strada impiega quasi tre quarti dell’energia complessiva utilizzata per i trasporti nell’UE e produce più di 2/3 delle emissioni. L’Ue ha prodotto una legislazione sulla riduzione di CO2 da nuove auto e autocarri che dovrebbe favorire la diffusione di veicoli ibridi ed elettrici.Ma occorre superare alcuni ostacoli: elevato costo e mancanza di punti di ricarica elettrica. La Commissione, tuttavia, vede un futuro a medio termine basato su biocarburanti di seconda generazione (prodotti da scarti) e auto elettriche e per questo intende promuovere la transizione.

TRASPORTO MARITTIMO Le emissioni del settore ammontano ad un miliardo di tonnellate all’anno, pari al 2,5% di quelle a livello mondale e al 4% di quelle totali in Ue. Senza interventi si stima un incremento fra 50 e 250% entro il 2050 a seconda degli sviluppi economici e dell’energia per cui la quota stimata è 17 % delle emissioni globali di CO 2. Mentre si sta inoltre valutando l’uso di carburanti più puliti, compresi i biocombustibili, e della propulsione elettrica ibrida, la commissione Ue si è impegnata a garantire un accordo globale vincolante per la raccolta e la comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dalla navigazione internazionale . Serve poi un accordo su un obiettivo di riduzione delle emissioni per il settore. Intanto,l'UE ha già una legislazione che richiede alle grandi navi che utilizzano porti Ue di comunicare le loro emissioni di CO2 a partire dal 2018. Si stima che questo sistema di segnalazione ridurrà del 2 % le emissioni di carbonio prodotte durante i viaggi soggetti a regolamentazione. Alcune fra le principali compagnie di navigazione del mondo hanno chiesto ai governi di imporre tagli alle emissioni di gas serra del loro settore. Il documento, firmato da 48 societa', e' stato inviato alla International Maritime Association (IMO) che ha votato misure per migliorare l’efficienza energetica delle navi: entro il 2025 tutte le nuove navi saranno il 30% più efficiente rispetto a quelle costruite nel 2014. Dopo i 600 milioni nel 2014 e nel 2015 per supportare lo sviluppo di porti e il miglioramento dei servizi integrati nella catena logistica, nel 2016 sono stati decisi stanziamenti fino a 750 milioni di euro per progetti su tecnologie pulite. Altri 353 milioni sono destinati a ricerca e sviluppo nell’ambito del 7/o programma quadro dell’Ue e di Horizon 2020.

TRASPORTO AEREO L’industria aeronautica globale conta per circa il 2% delle emissioni con previsione di un aumento al 22% al 2050 e in vista della crescita del traffico aereo si stima che le emissioni possano crescere del 300% nei prossimi decenni se non ci saranno interventi. Il 6 ottobre scorso l'Icao, l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile, ha raggiunto a Montreal il primo accordo al mondo per compensare le emissioni di gas serra nel settore aereo. Si tratta di un risultato atteso da 20 anni. Secondo l'intesa, dal 2021 i voli internazionali saranno coperti da un meccanismo di mercato globale di compensazione per le emissioni. Due le fasi di impegno, la prima volontaria dal 2021 al 2026, la seconda obbligatoria dal 2027. Sessantacinque paesi, inclusi gli europei che rappresentano l'80% delle emissioni del settore e l'86% dei voli internazionali, hanno scelto di aderire sin da subito mentre altri, come Russia e India, entreranno nell'accordo successivamente. 'E' un accordo senza precedenti che apre un nuovo capitolo nel settore dell'aviazione civile', ha commentato la commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc che ha partecipato ai lavori a Montreal. L'Europa non ha mai smesso di sostenere un'azione coordinata e globale', ha aggiunto, e 'oggi solidarieta' e perseveranza dell'Ue hanno ottenuto risultati'. In sostanza, dal 2021 la CO2 prodotta in eccesso rispetto ai livelli stabiliti deve essere compensata con l’acquisto di unità di emissioni generate da progetti green, riducendo emissioni in altri settori dell’economia. Da parte sua, l’industria punta dal 2020 a produrre aerei più efficienti intorno al 15%. Dall'inizio del 2012, le emissioni prodotte dal trasporto aereo sono inclusi nel sistema di scambio delle emissioni dell'UE Ets.

IL TRASPORTO FERROVIARIO può contribuire molto alla decarbonizzazione e quindi alla riduzione di CO2. “Nell’ambito delle reti di trasporto trans europeeo Ten T, in particolare il tunnel ferroviario del Brennero e la ferrovia baltica possono spostare il traffico dalla strada alla ferrovia. Le ferrovie possono contribuire molto alla decarbonizzazione – ha detto il commissario Violeta Bulc – perché la maggior parte è elettrificata ma non ci sono collegamenti alla rete all’altezza”.

Oltre il 50% degli investimenti approvati dall’Ue sono rilevanti per i clima. Si prevede che quasi il 20 % dei fondi della politica di coesione (circa 70 miliardi di euro nel periodo 2014-2020) sarà destinato al sostegno degli investimenti nei trasporti. Più della metà (39 milioni) di questi fondi sosterrà la transizione verso un settore dei trasporti efficiente dal punto di vista energetico e a emissioni zero. Il 13 ottobre scorso la Commissione Ue ha lanciato una serie di bandi nell'ambito del programma di trasporti e infrastrutture 'Connecting Europe Facility' che sostiene la transizione alla mobilita' a basse emissioni. In totale ci sono 1,9 miliardi di euro da assegnare a progetti chiave nel settore trasporti, di cui 40 milioni per progetti di infrastrutture che collegano la Ue ai Paesi vicini. Con questi nuovi bandi ha detto il commissario Bulc “ci focalizziamo ulteriormente sui sistemi di trasporto intelligente in Europa e sullo sviluppo di infrastrutture”. Nell'ambito del programma di ricerca Horizon 2020, sono disponibili per supporto alla ricerca nei trasporti 6,4 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. Il fondo europeo per gli investimenti strategici nei trasporti comprende 21 progetti per un totale di investimenti per 9 miliardi di euro.

Il primo dicembre scorso il vice presidente della Banca europea per gli investimenti (BEI) Pim van Ballekom insieme con il commissario europeo per i Trasporti Violeta Bulc hanno presentato un nuovo strumento per un trasporto più pulito (CTF - Cleaner Transport Facility), volto a finanziare la decarbonizzazione del settore dei trasporti in Europa. Il supporto per i carburanti alternativi e tecnologie pulite nei trasporti è in linea con le politiche dell'Ue per il clima e il trasporto sostenibile. CTF mira a sostenere la diffusione accelerata di veicoli più puliti e delle relative infrastrutture per la ricarica e il rifornimento di carburante in tutti i Paesi dell'Ue. I combustibili alternativi includono elettricità, idrogeno, biocarburanti e gas naturale, compreso il biogas, gas naturale compresso (CNG) e il gas naturale liquefatto (GNL). Il primo progetto dovrebbe essere firmato all'inizio del prossimo anno e sosterrà l'acquisto di nuovi autobus a celle a combustibile a idrogeno, filobus e infrastrutture associate a Riga, in Lettonia. Ulteriori operazioni sono in corso di approvazione per Artois-Gohelle in Francia e Las Palmas e Palma di Maiorca in Spagna.

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